L’arrivo di Donald Trump sulla scena politica è stato un vero regalo per il presidente russo.
Quest'ultimo non ha mai perso occasione per seminare discordia nel concorrente americano, ma non credo di sbagliare affermando che gli ultimi otto anni hanno prodotto profitti superiori agli investimenti.
Dopo aver interferito nelle elezioni del 2016 e del 2020, gli hacker russi lo faranno di nuovo nel 2024 e ora potranno contare sui funzionari eletti repubblicani per diffondere disinformazione.
Gli hacker stanno migliorando
Gli hacker russi sono stati particolarmente efficaci nel promuovere la candidatura di Bernie Sanders nel 2016, con grande sgomento di Hillary Clinton, e successivamente hanno beneficiato della complicità (diretta o indiretta) di Donald Trump.
Quest’ultimo lo aveva esplicitamente richiesto durante un discorso prima di preferire le parole di Vladimir Putin alle informazioni ottenute dai servizi segreti americani.
Questi hacker in realtà non operano esclusivamente negli Stati Uniti. Nel tentativo di influenzare l’esito del conflitto in Ucraina, prendono di mira anche Germania, Francia e Polonia.
Ciò che è ancora più allarmante è che ora stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per moltiplicare la contraffazione eccessiva (Falsi profondi), rubando dati riservati e trasmettendo la sua disinformazione su più piattaforme attraverso account falsi come “People Say” a cui è ancora possibile fare riferimento su X (ex Twitter).
Vendi la tua anima a Putin
Da qualche tempo penso a Ronald Reagan. L'uomo che i repubblicani una volta consideravano uno dei più grandi presidenti del loro partito si rivolterebbe nella tomba se leggesse le dichiarazioni di un numero crescente di funzionari eletti dal GOP.
Non sono nemmeno i democratici che recentemente condannano le bugie diffuse all'interno del Partito repubblicano, ma piuttosto i membri influenti del Partito repubblicano che lo fanno! Michael McCaul, che presiede la commissione Affari esteri, ha parlato ieri di un vero e proprio virus della cospirazione.
E coloro che ne soffrono ripetono testualmente la disinformazione russa in collusione con alcuni media come Fox News o il suo ex conduttore Tucker Carlson. L'ex candidato presidenziale e senatore dello Utah Mitt Romney ha usato le parole più dure quando ha fatto riferimento a comportamenti che equivalevano a tradimento.
Forse ancora più preoccupante di quanto ho appena menzionato è che molti funzionari eletti repubblicani agiscono non solo per opportunismo, ma perché sentono una sincera affinità con ciò che propone Vladimir Putin.
Ci sembra di vederlo come un alleato, o un leader che incarna una versione di conservatorismo che propone uno stile autoritario esacerbando al contempo un nazionalismo manifesto come quello sposato da Viktor Orbán e Donald Trump.
Ciò che questi “nuovi collaboratori” non sembrano capire è che Putin vuole solo indebolire gli Stati Uniti, che il rapporto è unilaterale e che loro sono solo burattini di un manipolatore di grande talento.