DECRITRAZIONE – Maggiore azionista di Telecom Italia, il gruppo contesta la vendita della rete fissa dell’operatore al fondo KKR.
Roma
Una svolta storica per le telecomunicazioni italiane. Annunciata in occasione della presentazione del piano industriale di luglio 2022, la cessione della rete fissa di Telecom Italia (TIM) ha appena superato un traguardo fondamentale. Dopo tre giorni di riunione, il consiglio di amministrazione di TIM ha votato, con la maggioranza di 11 consiglieri sui 14 presenti, la cessione della rete fissa al fondo americano KKR. E questo, per poco più di 19 miliardi di euro, che potrebbero salire a 22 miliardi in caso di fusione con la rete concorrente Open Fiber.
Se l’operazione verrà portata a termine, sarà il primo operatore storico europeo a separarsi dalla propria rete, troppo onerosa in investimenti. UN “decisione storica”, in discussione da anni, ha accolto con favore il suo direttore generale, Pietro Labriola, che dovrebbe consentire a TIM di uscire dal debito (debito ridotto da 20,6 miliardi a 6,6 miliardi di euro) con la metà dei dipendenti (20.000). E, così facendo, ripartire su nuove basi rifocalizzandosi sui servizi…
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