Con i grandi nomi del repertorio, sicuramente riempiremo la sala, come ad Avignone per le due recite del Turco in Italia. È vero che con questo jolly di Rossini, leggerezza, sorriso e belle note sono all’appuntamento.
In questa produzione creata nel 2022 a Monte-Carlo e ospitata questo fine settimana all’Opéra Grand Avignon, la calda complicità del giovane direttore Miguel Campo Neto infonde all’orchestra una gioia energica. La gioiosa messa in scena di Jean-Louis Grinda brilla di un genuino orientalismo, con l’esotismo dei costumi magnificamente colorati di Jorge Jara, esaltati dalle luci di Laurent Castaing.
Attorno a Florina Ilia (Fiorilla), la civettuola napoletana, e Guido Loconsolo per il ruolo del protagonista, un cast molto omogeneo riunisce il piccante José Maria Lo Monaco (Zaida), Gabriele Ribis nei panni di un marito ingannato, un focoso Patrick Kabongo in Narciso, il film di Fiorilla corteggiatore, e Giovanni Romeo come finto drammaturgo pirandelliano in una narrazione abissalmente croquignoletta. Un palcoscenico internazionale molto acclamato, così come i cori d’opera, guidati anche da un tamburo battente.
Elementi decorativi scendono dagli attaccapanni e risalgono, nastri trasportatori accompagnano gli ingressi/uscite, un camminamento a strapiombo attorno alla buca dell’orchestra abolisce la distanza palcoscenico/sala, e il video – compresa l’eruzione del Vesuvio – dona almeno una piacevole profondità di campo.
Con una trama crossover, una produzione tutta in movimento e allegria, bagnata dall’efficace partitura rossiniana, ecco una ricetta di successo per un compositore che, si dice, preferisse la cucina alla musica…
Questa domenica 5 marzo alle 14:30 Durata: 14:55. Prenotazioni online: operagrandavignon.fr; 04.90.14.26.40.