SLa sua facciata è magnifica e ogni Villeneuve è legata a questa maestosa traccia del patrimonio locale. Il Teatro Georges-Leygues, un monumento culturale in cui molti Villeneuvois hanno scoperto l’arte del teatro. Visita un luogo alto locale tra il cortile e il giardino.
Incendio e progetto fallito. Due ragioni risalgono all’origine del progetto e alla creazione di un teatro situato sul Boulevard de la République nel luogo esatto di un ex carcere amministrativo. Solo una parte di questa prigione è rimasta occupata per così tanto tempo, diversi decenni, dalle ginnaste JLRV e per diversi anni dalle pareti di arrampicata del Club Alpino Francese. L’incendio risale al 1905. Distrusse il “Café de la Comédie” che era uno dei tanti luoghi di cultura della Cabilia. Il “Café de la comédie” ha introdotto vaudeville e vecchie tragedie. Fu distrutto dopo un incendio e il suo sito fu abbandonato fino al 1920. Non sarebbe stato ricostruito ma sarebbe invece sorto da Rue Saint-Cyr, sede della Banca di Francia su progetti, appunto, di Gaston Rapin, poi del Tesoro. Oggi l’edificio è all’asta e gli acquirenti non si affrettano a diventare il proprietario di un’impressionante collezione architettonica. Ma l’acquirente è costretto a fare un grande sforzo per ristrutturare la proprietà. Dopo la scomparsa del “Café de la comédie”, gli spettacoli si svolgono nella sala. Una sala usata in altre occasioni come luogo di osservazione. È qui che la prima visita di Johnny Hallyday sulle rive del Lot metterà in risalto i ritmi della musica rock. E tornerà di nuovo sul prato dello stadio comunale, in una sera d’estate scandita da una pioggia torrenziale. Per il progetto fallito, torniamo a Georges-Leygues. Colui che sarebbe stato più volte vice di Lot e Garonne e naturalmente segretario della Marina ma anche della direzione generale fu nel 1914 presidente della commissione parlamentare per gli affari esteri. E al posto del “Café de la comédie”, ha proposto il progetto “Maison du Peuple”. La casa di questo popolo secondo i piani iniziali avrebbe potuto ospitare 900 persone. Il progetto non è stato realizzato. Dovremo aspettare altri 14 anni per vedere la nascita del Progetto Teatro Comunale.
Presso il sito dell’ex carcere della contea
Nel 1927, George Legis si offrì di finanziare la costruzione di un teatro se il comune avesse trovato un sito. Il comune propone il sito dell’ex carcere provinciale sul Boulevard de la République costruito nel 1861. Che sarebbe stato trasferito a Eysses per diventare prima una colonia carceraria di palazzo prima di essere battezzato come centro di detenzione e prigione centrale. Georges Leygues assume la guida del progetto e chiede all’architetto nativo di Villeneuve Guillaume Tronchet, autore del teatro Ducourneau d’Agen e di molte altre realizzazioni di Villeneuve-sur-Lot, di progettare il progetto. Guillaume Tronchet costruì un teatro in cemento armato, in stile Art Déco, in linea con il neoclassicismo delle colonne corinzie in primo piano. La distribuzione di questo prospetto, costituito da un prospetto e da due ali, corrisponde alla disposizione triangolare della decorazione interna, con una sala di spettacolo all’italiana, circondata da gallerie e locali di servizio. I lavori sono stati eseguiti dalla società Henri Corne, una delle più importanti ditte di Villeneuve-sur-Lot in questo periodo, sotto la direzione dell’architetto Gaston Rapin. Il ponte superiore sopra il portico è decorato con tre elementi scultorei dei fratelli Jean e Joel Martel che rappresentano la commedia, la tragedia e la musica. Il teatro è stato classificato come monumento storico il 12 settembre 2008. Il teatro è stato inaugurato il 28 settembre 1935 con la creazione di The Apocalypse di Sacha Guitry, una commedia in 5 atti che sarebbe stata ripetuta al Teatro Madeleine di Parigi nel 1966.
Sasha Guitry come pezzo di apertura
Un esilarante vaudeville in cui si mescolano personaggi terreni, suspense e dramma, “Apocalypse” sembra non avere altro scopo che l’intrattenimento. Ma, in effetti, Sacha Guitry fa delle piccole osservazioni acute, vaghe riflessioni, soprattutto su politica, religione, sessualità … Dipinge con il suo fascino, eleganza, arguzia e occhio malizioso, la “fine del mondo” di questo ultra- duca conservatore, che ama le donne, preferendo belle e non intelligenti, e odia il cambiamento da quei buoni vecchi valori che vogliono che la sua serva rimanga una serva. Tra alcune delle perle “tradizionali” che il dramma ci serve, notiamo: “La reazione è l’azione di un corpo sull’altro, signora. Perciò, per fare bene l’amore, non farlo con i reazionari!” O la risposta finale: “Se accetti di fare il curatore (in questo caso di un museo)? Ma io lo sono per nascita!” Il 28 settembre 1935, al teatro Georges-Leygues si tenne la prima dell’apertura di questo locale. Il 1° ottobre, la prima ha avuto luogo al Théâtre de la Madeleine. Seguono 177 rappresentazioni, fino al 1 marzo 1936. Lo spettacolo è stato messo in scena di nuovo anni dopo, come nel 1966, al Théâtre de la Madeleine o ancora nel 2011, a Bruxelles.
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