Grazie alle avventure del protagonista, Nicholas Emmerich, i lettori hanno potuto comprendere la natura combattiva, focosa e giusta di Evangelisti. Se fu uno dei più importanti scrittori italiani nel campo della letteratura fantasy, fu anche un instancabile combattente contro il fascismo. Dopo una lunga battaglia per preservare la sua salute, è morto lunedì 18 aprile all’età di 69 anni.
Valerio Evangelisti, bolognese, fu certamente uno scrittore, ma anche accademico, politologo e attivista comunista. per lui Corso sul Grande Inquisitore Nicholas Emmerich, tradotto in quindici paesi e composto da dodici volumi, lo rese famoso nel mondo della letteratura. Racconta i viaggi di Emmerich, l’uomo testardo e tormentato che indagava sugli eventi eretici nell’Europa medievale per conto della Chiesa cattolica.
Attraverso i suoi libri, Evangelisti ha trasmesso la sua cultura, la sua aggressività e le sue convinzioni in una miscela unica di fatti storici, horror e fantascienza. Il suo editore francese, Mathias Echenay, lo descrive come una figura letteraria e politica, con molteplici impegni:
“Era alto, parlava un francese impeccabile, sempre con un sorriso e una ferocia per discutere e combattere”.
Sebbene le sue opere siano state pubblicate fino a tempi molto recenti, Evangelisti non si è limitato al solo campo letterario. Dedicò i suoi ultimi momenti a sostenere il movimento politico di sinistra antiliberale Potere al popolo. Quando fu annunciata la sua morte, i suoi lettori si addolorarono per lo scrittore, ma tutti piansero l’uomo e il suo zelo politico.
Foto: © Gattoni / Opale
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