Una nuova tendenza sta sollevando interrogativi nella comunità nutrizionale del Quebec, poiché sempre più netizen utilizzano l’intelligenza artificiale per i loro piani nutrizionali.
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Secondo Joel Emond, presidente dell’Ordre des diététistes -utritionnistes du Québec, “l’intelligenza artificiale non sostituisce in alcun modo l’opinione degli operatori sanitari”, soprattutto in casi specifici.
Sottolinea inoltre che anche la stessa ChatGPT ammette che è più vigile affidarsi ai consigli di un professionista.
Inoltre, dopo aver testato lo strumento, il nutrizionista rivela che ChatGPT fornisce una varietà di risposte diseguali e imprecise, ma è necessario avere una conoscenza un po’ approfondita per poter usare la discriminazione di fronte a queste informazioni.
Sapendo che ChatGPT si ispira ai dati raccolti sul web, “la mia prima preoccupazione è il livello di accuratezza dei dati. Le informazioni su Internet sono molto buone e c’è una vera e propria disinformazione”, afferma l’esperto.
La signora Emond ritiene che l’esperimento abbia dei rischi in termini di informazioni nella domanda e nell’interpretazione della risposta.
Come dice, “C’è un’intera nozione di questione etica che molti esperti stanno esaminando, inclusa l’Organizzazione mondiale della sanità e, in Quebec, il consiglio per l’innovazione con cui stiamo lavorando”.
L’intelligenza artificiale rimane “un buon inizio per avere una conversazione pertinente con un professionista della salute”.
Joëlle Emond afferma, tuttavia, che questo strumento può essere utilizzato in diversi contesti alimentari.
In particolare, “in futuro potremo usare l’intelligenza artificiale per venire a fotografare” ciò che mangiamo in una giornata per indicare quante calorie assumiamo.
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