(Bruxelles) Il primo ministro italiano di estrema destra Giorgia Meloni ha dato il via ai suoi incontri a Bruxelles giovedì con i leader dell’Unione europea dopo la sua elezione, dopo aver raddoppiato le osservazioni calmanti nei confronti del blocco.
Inserito alle 7:02
Aggiornato alle 12:57.
“Sono molto felice di aver scelto Bruxelles nel mio primo viaggio internazionale, e in particolare di essere qui, al Parlamento europeo”, ha detto la 45enne, durante l’incontro con la Presidente della Fondazione, Roberta Mezzola.
“L’Italia ha sempre avuto un ruolo centrale nell’Unione Europea”, ha scritto quest’ultima su Twitter. “Con l’invasione russa dell’Ucraina, l’aumento dei prezzi dell’energia e l’aumento dell’inflazione, abbiamo bisogno più che mai di rimanere uniti. Siamo più forti se stiamo insieme”, ha aggiunto.
Poi il primo capo di governo donna d’Italia, alla guida del governo di più destra dal dopoguerra, ha incontrato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con la quale hanno scambiato una breve stretta di mano davanti alle telecamere.
La donna che nella sua campagna ha sottolineato la sua volontà di difendere prima di tutto gli interessi italiani dovrebbe incontrare a inizio serata il presidente del Consiglio europeo (l’istituzione che rappresenta gli Stati membri) Charles Michel.
Segno di una certa cautela da entrambe le parti, non è stata prevista alcuna dichiarazione congiunta al termine di questi tre incontri attentamente controllati, sullo sfondo di una crisi energetica che mette a dura prova la resistenza del sindacato.
Il leader italiano ha scritto: “La voce dell’Italia in Europa sarà forte: siamo pronti ad affrontare i grandi problemi, a cominciare dalla crisi energetica, per lavorare per una soluzione rapida ed efficace a sostegno delle famiglie e delle imprese e porre fine alla speculazione”. Twitter prima di questa serie di incontri considerava il suo battesimo del fuoco sulla scena internazionale.
faccia a faccia con mio La von der Leyen è stata la prima dopo la protesta provocata dalle dichiarazioni del capo della commissione in Italia, che, prima delle elezioni nella penisola, ha avvertito delle conseguenze per l’Italia in caso di deviazione dai principi democratici.
Ma secondo il politologo Lorenzo Codogno, il leader italiano arriva a Bruxelles senza intenzioni di guerra: “Melone è pragmatico e vuole essere visto come un leader moderato”, ha detto all’Afp.
Chi guida la terza economia dell’eurozona dovrebbe sottolineare l’urgenza di misure europee per abbassare i prezzi dell’energia, una battaglia iniziata dal suo predecessore Mario Draghi.
“Capire le intenzioni di Meloni”
Le discussioni si concentreranno sull’energia […] Il problema più urgente è con l’avvicinarsi dell’inverno”, sottolinea il Sig. Codogno, secondo il Sig.io Meloni cercherà di dimostrare continuità con il governo Draghi chiedendo soluzioni “a livello di UE”.
L’ex capo della Banca centrale europea (Bce) si è unito ad altri paesi nel chiedere soluzioni alla crisi energetica a livello europeo piuttosto che attraverso l’approccio unilaterale adottato da Berlino, aspramente criticato dai suoi partner.
I leader europei, dal canto loro, sperano di cogliere l’occasione per “comprendere meglio le intenzioni di Meloni”, secondo un’analisi dell’Afp di Sebastien Millard, direttore del Jacques Delors Institute.
“Al di là dei messaggi di pacificazione” sull’ancoraggio di Roma nel mondo occidentale e nella NATO e il suo disimpegno dal fascismo, “alla fine è rimasta alquanto vaga su ciò che voleva fare”.
I leader europei dovrebbero anche, durante questo primo contatto, stare attenti a non esercitare pressioni su M.io Meloni è nel campo di due nazionalisti fastidiosi, Polonia e Ungheria.
Difficilmente uno scontro per l’European Post-Pandemia Recovery Fund, di cui l’Italia è il maggior beneficiario con circa 200 miliardi di euro, anche se Mio Meloni ha affermato di volere “aggiustamenti” per tenere conto dell’aumento dei prezzi dell’energia e tali adeguamenti dovevano essere negoziati a livello “tecnico”, secondo Codogno.
Anche per Sebastian Millard “sulle questioni economiche non ha alcun interesse ad aprire un fronte con Bruxelles”. E decide: “Se esce da un’unghia europea, sarà contro gli interessi italiani”.
Ma sarà difficile per Bruxelles evitare il confronto sull’immigrazione, argomento prediletto dall’estrema destra in Italia, che è una delle principali vie di accesso per i migranti in Europa.
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