sabato, Novembre 23, 2024
MondoUngheria | Per Orban l’UE è una “brutta parodia” dell’Unione Sovietica

Ungheria | Per Orban l’UE è una “brutta parodia” dell’Unione Sovietica

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Lunedì il primo ministro ungherese Viktor Orban si è fatto beffe dei “dettati” di Bruxelles, definendoli una pallida imitazione del dominio sovietico, mentre vedeva un barlume di speranza nelle elezioni europee del 2024.


Il leader ha detto alle migliaia di suoi sostenitori che si sono riuniti a Veszprem (ovest) in questo giorno per commemorare la rivolta ungherese contro l’Unione Sovietica nel 1956: “A volte la storia si ripete”.

Ha detto che la repressione sovietica è stata seguita da “sermoni” da Bruxelles, ma “per fortuna, la tragedia di ieri è diventata una farsa”. Mosca è stata una tragedia. Bruxelles è solo una pessima parodia contemporanea.

Dovevamo ballare al ritmo delle sirene di Mosca. Anche Bruxelles fischia, ma noi non balliamo se non lo vogliamo”.

Viktor Orban è regolarmente accusato dai suoi partner occidentali di deriva autoritaria, e ha numerosi contenziosi con Bruxelles, dall’immigrazione ai diritti dei gay, compresa l’indipendenza della magistratura.

L’anno scorso, l’Unione Europea ha deciso di congelare l’erogazione di miliardi di euro in fondi destinati a Budapest, a causa delle preoccupazioni sulla corruzione in Ungheria e sul potenziale uso improprio dei fondi.

“Il rimprovero del Partito (comunista) è stato sostituito da quelle che Bruxelles chiama misure relative allo stato di diritto”, ha scherzato Orban.

La situazione, però, “non è disperata. Ha aggiunto: “Mosca era irreparabile, ma Bruxelles e l’Unione europea potrebbero esserlo”, riferendosi alle elezioni europee del giugno 2024, che spera di vincere con i suoi alleati.

La buona forma dei partiti nazionalisti – quelli al potere in Italia, Polonia o Finlandia; In forte crescita in Austria o Spagna – indica la presenza di un folto gruppo di deputati europei di questo movimento ciclistico a Strasburgo.

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Nella capitale Budapest, diverse migliaia di manifestanti hanno marciato per “difendere la democrazia” e chiedere migliori condizioni nel settore dell’istruzione, secondo un giornalista dell’Agence France-Presse.

Tra questi, Terri Magus, ex insegnante di 47 anni in cerca di lavoro all’estero, ha accusato Viktor Orbán di “tradire i valori europei leccando le scarpe” del presidente russo Vladimir Putin.

Lei ha sottolineato che “coloro che si ribellarono nel 1956 sputeranno addosso a Orban se lo vedranno sottomettersi a questo dittatore”, riferendosi all’incontro dei due uomini avvenuto la settimana scorsa a Pechino.

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