Dopo la decisione di molti paesi del continente nordamericano ed europeo di consegnare carri armati pesanti per sostenere l’Ucraina, il paese ha subito gravi conseguenze. Missile russo; L’escalation del conflitto è diventata allarmante a questo proposito.
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Lo afferma in un’intervista a TVA Nouvelles Charles-Philippe David, presidente dell’Osservatorio Usa e fondatore della Raoul Dandurand Chair for Strategic Studies and Diplomacy.
I russi stanno già inasprendo i toni. Per loro, la consegna di carri armati equivale all’intervento diretto di americani ed europei nel conflitto.
“Non è una novità, ma ciò che è chiaramente nuovo è che stanno perdendo, perdendo molto sul terreno, compresi tutti i territori che hanno occupato per quasi un anno”, spiega lo specialista.
Per lui, anche l’apparato di propaganda russo potrebbe approfittare di questo aiuto estero portato in Ucraina per spiegare la sua sconfitta. Ciò sarà dovuto ai paesi alleati, che priveranno la Russia di ciò che considera un suo legittimo diritto.
“Siamo sempre su una linea sottile in questa guerra, tra sostenere l’Ucraina e, ovviamente, contribuire – e giustamente, lo ripeto – a un’escalation che potrebbe causare l’ira del Cremlino”, sottolinea David.
Lo sbarramento missilistico lanciato dalla Russia all’indomani dell’annuncio delle nazioni alleate sulla consegna dei carri armati non è innocente per David, che conferma comunque la capacità degli ucraini di difendersi da questi ultimi colpi.
“La buona notizia nella cattiva e pessima notizia sulla continuazione senza fine di questa guerra è che dei quasi 80 missili che la Russia ha lanciato di nuovo, di cui circa 50 contro Kiev, la capitale, solo tre hanno raggiunto i loro obiettivi”, osserva.
“Quindi la buona notizia nella cattiva notizia è che le difese missilistiche stanno funzionando”, aggiunge lo specialista.
Mercoledì il confidente di Putin ha parlato all’antenna russa e ha fatto commenti inquietanti sulla Germania.
Si è fatto “il portavoce del padrone del Cremlino, ed è andato oltre Putin, dicendo: ‘Bene, ecco la nascita del Quarto Reich, e quindi dobbiamo andare in guerra contro la Germania.'” Immagina di usare le parole, lì, indignato signor David.
“Non accadrà, non credo, ma resta il fatto che non conosciamo l’esito di questa guerra, e che a un certo punto, fino a che punto potrà instillare nella mente di Vladimir Putin la convinzione che è necessario combattere una guerra contro la Germania”, aggiunge.
Lo specialista spiega anche che la Russia sta attualmente reclutando e mobilitando 500.000 nuovi soldati e, a questo proposito, Putin non intende abbandonare l’Ucraina.
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