L’inviato di guerra dell’Ucraina, Mattia Sorby, racconta una tragedia con risultati sorprendenti.
Di Silvia Benedetti
DottNella camera da letto del suo appartamento milanese, Mattia Sorbi, ancora a volto scoperto, conserva i pantaloni che indossava il giorno dell’esplosione. Era insanguinato e perforato dalle schegge della miniera che la sua auto era esplosa un mese prima nel sud dell’Ucraina. Un’area compresa tra le città di Kherson e Mykolaiv, sconvolta dagli scontri tra truppe di Kiev e soldati russi quella di questo giornalista italiano, che lavora per un quotidiano. la repubblica, La televisione pubblica Al-Rai e Radio 24 hanno voluto raccontare nei loro messaggi dal fronte.
«Questo vestito mi ricorda che ho sfidato la morte, che sono stato fortunato, che non voglio ripetere più l’esperienza…», ammette Mattia, con una punta di umiltà.
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