Il fenomeno migratorio nel Mediterraneo sembra prendere una nuova svolta. In Italia, il numero di arrivi di migranti irregolari via mare mostra uno spettacolare calo del 60,76% rispetto allo stesso periodo del 2023. Al 6 maggio, 17.399 migranti sono sbarcati sulle coste italiane, rispetto ai 44.343 dello stesso periodo. date l’anno scorso.
Questa tendenza è accompagnata da un notevole cambiamento nei paesi da cui provengono i migranti. A differenza del 2023, quando gli arrivi dalla Libia furono inferiori a quelli dalla Tunisia, quest’anno la situazione si è invertita. Dall’inizio dell’anno la Libia è il principale Paese di origine dei migranti che sbarcano in Italia, con il 48,6% del totale, contro solo il 6,79% della Tunisia.
Le partenze dalle coste libiche riguardano quasi esclusivamente la Tripolitania, nell’ovest del Paese, mentre nel 2023 la maggioranza dei migranti è partita da est, dalla Cirenaica. Questo sviluppo è probabilmente spiegato dall’intensificazione dei controlli alle frontiere nell’est del paese.
Nonostante questo calo complessivo, nelle ultime tre settimane si è assistito a un aumento significativo dei flussi migratori illegali provenienti da Libia e Tunisia, con oltre 8.128 arrivi sulle coste italiane tra il 15 aprile e il 6 maggio.
Questo aumento improvviso potrebbe essere collegato al miglioramento delle condizioni meteorologiche e all’aumento dell’attività dei trafficanti di esseri umani.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) lancia l’allarme sulla sorte dei migranti nel Mediterraneo centrale. Al 4 maggio, dall’inizio dell’anno sono morti o dispersi in mare 569 migranti. Tra questi, 245 persero la vita nella zona marittima tra Tunisia, Libia e Italia.
L’Algeria, dal canto suo, registra un calo significativo delle partenze verso l’Italia, con soli 64 arrivi dall’inizio dell’anno, rispetto ai 199 dello stesso periodo del 2023.
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