sabato, Novembre 23, 2024
MondoUcraina: "Preoccupata", la Moldova convoca l'ambasciatore russo

Ucraina: “Preoccupata”, la Moldova convoca l’ambasciatore russo

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La Moldova ha convocato venerdì l’ambasciatore russo per protestare contro le dichiarazioni di un generale russo secondo cui Mosca vuole controllare l’Ucraina meridionale per ottenere l’accesso alla regione separatista della Moldova.

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Il ministero degli Esteri moldavo ha affermato in una dichiarazione che la Moldova aveva espresso all’ambasciatore la sua “profonda preoccupazione” per le dichiarazioni del generale russo Rustam Minkayev.

La Moldova “considera che queste affermazioni sono prive di fondamento e contraddicono il sostegno della Russia alla sovranità e all’integrità territoriale del nostro Paese”, ha aggiunto il ministero.

“La Moldova è un Paese neutrale”, ha aggiunto, invitando Mosca a “rispettare questo principio”.

La preoccupazione della Moldova riguarda le dichiarazioni del generale Rustam Minkayev, vice comandante delle forze del distretto militare della Russia centrale, che venerdì ha affermato che Mosca voleva “il pieno controllo del Donbass (est) e dell’Ucraina meridionale”.

Secondo Minkayev, il controllo dell’Ucraina meridionale dovrebbe consentire in particolare di aiutare i separatisti filorussi in Transnistria, che governano la regione della Moldova al confine con l’Ucraina occidentale dal 1992. Esiste già una guarnigione militare russa.

Il generale Minkayev ha sottolineato che “il controllo dell’Ucraina meridionale è anche un passaggio verso la Transnistria, dove si verificano anche casi di persecuzione della popolazione di lingua russa”.

Queste affermazioni sono sufficienti per allarmare le autorità moldave, poiché Mosca ha giustificato la sua invasione dell’Ucraina accusando in particolare il governo di Kiev di perseguitare la popolazione di lingua russa.

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Le complesse relazioni tra Russia e Moldova, un’ex repubblica sovietica di 2,6 milioni di persone incastonate tra Romania e Ucraina, si sono inasprite dopo l’elezione del presidente filo-europeo Maya Sandu nel 2020.

La Transdniestria, che si staccò dalla Moldova dopo una breve guerra civile in seguito al crollo dell’Unione Sovietica, ha una popolazione di circa 500.000 abitanti ed è sostenuta da Mosca sia economicamente che militarmente.

Non è riconosciuto come paese dalla comunità internazionale.

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