Beirut: Beirut Books, che si è svolto dal 19 al 30 ottobre, è il primo festival letterario internazionale e di lingua francese organizzato dall’Institut Français in Libano. Questo nuovo formato sostituisce la tradizionale Fiera del libro francofona di Beirut. Notizie arabe in francese Ho conosciuto la scrittrice franco-libanese Caroline Turbie.
Francofono per tutti
Il 19 ottobre Caroline Turbie, vincitrice del George Sand International Short Story Competition, ha partecipato alla prima tavola rotonda di questa edizione di Beirut Books in una cornice leggendaria, al Palmyra Hotel di Baalbek. Il tema di discussione si è concentrato sul riconoscimento delle donne nella cultura e nella società libanese.
Ciò che rende questo festival un successo non è solo la sua accessibilità, ma anche l’incontro di autori libanesi e stranieri con i loro lettori. Una trentina di essi sono stati distribuiti per area geografica per il confronto con il pubblico nelle scuole e nelle università. «C’est véritablement un festival du livre, parce que les organisateurs ont permis d’exporter la francophonie aux quatre coins du Liban et de donner la chance à un public qui n’aurait pas eu la possibilité de venir jusqu’ à Beyrou in the salone. Tutti gli autori, me compreso, hanno sentito questo amore da parte degli insegnanti e soprattutto degli studenti”, afferma Caroline Turbie.
Un altro aspetto del festival ha attirato la nostra attenzione: L’itinerario letterario, che è stato mostrato il 22 ottobre. Organizzato dall’Agenda culturale e dall’Istituto francese in Libano, ha permesso al pubblico di incontrare i propri autori preferiti nei quartieri di Gemayzeh e Mar Mikhael. “All’inizio mi chiedevo se ci sarebbero state persone. Ma sono rimasto sorpreso dal successo popolare e da questa straordinaria energia. Il festival è stato anche un’opportunità per creare osmosi tra gli scrittori residenti in Libano e quelli provenienti dall’estero o dalla diaspora”, il l’autore lo mette.
speranza persistente
Quest’ultimo apprezza il fatto che la lista dei quattro finalisti del prestigioso Premio Goncourt sia stata annunciata a Beirut lo scorso 25 ottobre. “Il festival ha dato nuova vita al commercio di libri e ha dato speranza a coloro che lavorano in Libano”.
Crede ancora in questo paese e nelle giovani generazioni. Organizza regolarmente workshop in molte scuole libanesi, prestigiose o che soffrono dello status quo. Questi incontri hanno avuto molto successo. Sono una conseguenza naturale del suo lavoro di scrittrice. “Ho deciso di restare e vivere in Libano, perché in questo Paese ho trovato un senso nella mia vita: lavorare nel Libano di domani su larga scala scrivendo per il pubblico libanese, e soprattutto per la prossima generazione”.
A metà novembre verrà pubblicato Pubblicato da Hachette Antoine, un’utopia dal titolo “Se avessi riso» Disegnato dalla bellissima Sherine Rafoul. Questo libro, sostenuto dalla Jan-Michalski Foundation for Writing and Literature, è stato sviluppato negli ultimi quattro anni attraverso incontri che Caroline Turbie ha con alunni e studenti. Il suo obiettivo è quello di evidenziare “tutti i messaggi e gli auguri dei giovani libanesi per il loro Paese”.
L’approccio di Caroline Turbie si sposa perfettamente con il nuovo format dell’Institut Français du Liban. La terra dei cedri, non solo Beirut, merita il festival!
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