Una tecnologia innovativa che cura anche le cisti sacrococcigee e riduce il dolore postoperatorio.
Al Polyclinique Grand Sud di Nîmes, i pazienti possono ora beneficiare della nuova tecnologia della sonda laser per curare le cisti sacrococcigee (nella parte superiore della piega dei glutei) e le emorroidi. Questo approccio innovativo non è ancora ampiamente utilizzato in Francia, ma offre la possibilità di ridurre significativamente il periodo di recupero e il dolore postoperatorio.
Con diversi anni di esperienza nell'applicazione della tecnologia delle sonde laser in Belgio, il Dr
Ora è utilizzato da Pierre Arnaud Widar, chirurgo addominale e gastrointestinale, al Polyclinique Grand Sud.
Trattamento delle cisti sacrococcigee
La cisti coccigea, spesso dolorosa e scomoda, viene trattata mediante escissione radicale, che comporta un lungo periodo di recupero e cure complesse. Il nuovo metodo laser consiste nell'emettere calore a 360 gradi sulle pareti senza rimuovere il seno capillare. La procedura, che dura dai 15 ai 45 minuti, stimola la guarigione della graduale ostruzione della cavità, evitando così ferite di grandi dimensioni e pesanti cure postoperatorie.
Meno dolore postoperatorio
Anche le emorroidi, una condizione comune tra le persone di età compresa tra 40 e 65 anni, possono essere trattate con una sonda laser. L'energia calda del laser distrugge i vasi responsabili dello sviluppo delle emorroidi, con conseguente riduzione del tessuto emorroidario.
Le tecniche abituali sono efficaci ma comportano un forte dolore postoperatorio, un periodo di recupero di due o tre mesi più una pausa di un mese. Utilizzando questa tecnologia innovativa, il paziente si riprende meglio dalla procedura. “È una procedura indolore che consente un rapido recupero, la conservazione dei tessuti sani e cure postoperatorie minime”. Pierre Arnault Widar spiega.
Gli interventi laser, che nella maggior parte dei casi vengono eseguiti in regime ambulatoriale, in anestesia generale o locale, consentono il ritorno all'attività professionale in soli 7-10 giorni, riducendo notevolmente i tempi di inattività.