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Thuram estende una linea nobile dal francese

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Faraj Ben Lahousine, Media 365: pubblicato sabato 1 luglio 2023 alle 21:27.

Firmando per l’Inter, Marcus Thuram seguirà le orme di altri grandi nomi del calcio francese. Se alcuni brillassero lì, non dovrebbe riprodurre lo stesso schema di altri che si sono rotti i denti lì.

Era stato annunciato da mercoledì ma l’ufficializzazione è caduta solo da sabato. Marcus Thuram ha lasciato Monchengladbach per passare all’Inter. Anche se suo padre, Lilian Thuram, giocava per l’arcinemico dei nerazzurri, la Juventus, l’attaccante è passato alla Lombardia. Così estende una linea nobile di francesi che sono passati attraverso la canottiera. Dagli anni ’90, l’establishment milanese non è mai rimasto insensibile al talento dei giocatori francesi. La storia è iniziata con il botto con il trasferimento di Yuri Djorkaeff nel 1996, beniamino dei tifosi di Giuzeppe-Meazza. Il pioniere ha lasciato un ricordo indelebile all’Inter, con cui ha segnato gol da un’altra galassia e con lui ha vinto la Coppa Uefa nel 1998, in particolare con il brasiliano Ronaldo. La prova più che decisiva di Youri Djorkaeff portò sicuramente all’arrivo di Benoît Cauet un anno dopo, sempre dal PSG. Centrocampista instancabile, la sua spensieratezza fa piacere a Tifosi che lo incorona Giocatore dell’Anno nel 1999 davanti a Roberto Baggio e Ivan Zamorano in particolare.

Nello stesso periodo anche Jocelyn Angloma ha vestito la casacca nerazzurra (40 presenze). Altri ci hanno provato, con meno successo. promettente, Tuttavia, Sebastian Frey non è esploso all’Inter (98/99 e 2000/01). Non oltre Zamana Kamara. Non utilizzato nella partita ufficiale, invase il capoluogo lombardo, proprio come Ousmane Dabo e Mickael Silvestre che ebbero tuttavia l’onore di suonare agli ordini di Luigi Simone prima di partire nell’estate del 1999. Di recente pronunciava sillabe che ricordano quelle di Yann M’Vila che aveva solo ha collezionato 14 presenze in mezza stagione (2014)./2015). O l’unica stagione che lascia il gusto incompiuto di Jeremy Brechet (2003/2004). Ma per fortuna la storia tra Inter e Francia è stata segnata da una collaborazione più gioiosa. Come Stefan Dalmat che è stato utilizzato regolarmente tra il 2000 e il 2003 nella rotazione della forza lavoro.

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Djorkaeff, Vieira e Blanc sono esempi

Proprio come Sabri Lamouchi (2003/2004). O Jonathan Biabiani. Dopo una prima stagione da cheerleader nel 2010 all’età di 22 anni, ha raddoppiato i crediti e non è riuscito a imporsi come placcaggio a tutti gli effetti durante il suo secondo periodo tra il 2015 e il 2017. Non più di Patrick Vieira. All’Inter però è caduto nel migliore dei casi perché pur senza giocare molto a causa di infortuni ricorrenti, l’ex capitano dell’Arsenal ha alzato quattro scudetti consecutivi tra il 2007 e il 2010, anno che ha visto passare la Serie A italiana Triple A-Coupe-Champions League. L’era di José Mourinho. E infine, anche se a Milano non ha lasciato un ricordo indimenticabile, Laurent Blanc è arrivato nel 1999 con il titolo di campione del mondo e difensore del mondo. Nelle sue due stagioni in Lombardia è stato titolare indiscusso All’interno della retroguardia. Il suo status è attribuito anche a Olivier Dacourt al suo arrivo nel 2006. Ma dalla sua seconda stagione, il suo rapporto al ginocchio e gelido con Jose Mourinho è migliorato nella sua carriera in Italia. Una disavventura che ovviamente non vorremmo su Marcus Thuram che ha sedotto e continuato le discussioni prima di ingaggiarlo con il suo futuro allenatore, Simone Inzaghi.

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