La carriera di Romelu Lukaku ha acquisito nuovo slancio da quando ha deciso di firmare per l'AS Roma. Un cambiamento legislativo rischia però di compromettere il proseguimento dell'avventura del Diavolo Rosso in Italia.
Come spiegato in particolare Sky Sport Italiail governo italiano ha deciso giovedì di non mantenere il decreto “crescita”, che permette ai calciatori stranieri che giocano nei club del Paese di pagare meno tasse sui loro stipendi.
Il decreto crescita permette ai club italiani di poter offrire stipendi alti ai propri giocatori, mentre lo Stato sostiene costi pesanti. Il decreto costa al Paese circa 674 milioni di euro all’anno e ne beneficiano solo 15mila persone. Non sarà più rilevante dal 1° gennaio 2024.
Romelu Lukaku espulso dalla Roma e dall'Italia in seguito a questa abrogazione?
“Abbiamo appreso con grande soddisfazione la notizia dell'abrogazione di questo decreto che ha penalizzato l'intero movimento calcistico nazionale”, ha dichiarato Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione Calciatori Italia. “Finalmente dal 1° gennaio i calciatori italiani e stranieri si ritroveranno nella stessa posizione e ringrazio il governo”. Una tesi sostenuta anche dal vicepremier Matteo Salvini.
L'altro lato della medaglia? Questa misura permette ai club italiani di essere attrattivi. È anche grazie al decreto che Romelu Lukaku aveva potuto beneficiare di uno stipendio più o meno simile a quello percepito al Manchester United all'Inter. La scomparsa di questa misura potrebbe portare – è ciò che temono i club di Serie A – a una riduzione del numero di giocatori stranieri che giocano in Italia. E Lukaku compreso, che ricordiamo è solo in prestito dal Chelsea ma attualmente si trova bene alla Roma…
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