Sin dalla nascita della fantascienza, si parla di teletrasporto. Ma la nuova tecnologia suggerisce che potremmo vederla nel modo sbagliato…
I ragazzi di PTC stanno svelando quello che chiamano “Holodeck”, che prevede il calcolo spaziale, ed è piuttosto impressionante.
Viene utilizzato per cose come le protesi e la progettazione di fabbriche.
Ma l’idea di base è cambiare il modo in cui pensiamo allo spazio.
In sostanza, invece di inviare il corpo di qualcuno in una posizione diversa, il ponte ologrammi ottiene un tipo di trasferimento riportandoti i dati dello spazio lontano. Attraverso ricchi set di dati, fa sembrare questi luoghi “reali” in modi che sembravano impensabili solo pochi anni fa.
L’infrastruttura per l’acquisizione dei dati è semplice: uno smartphone e un sensore Lidar.
Ma con questi semplici strumenti puoi fare cose molto complesse!
Ho osservato le squadre analizzare il funzionamento dell’impianto, con studi ergonomici, e visualizzare le pose umane utilizzando un ponte ologrammi.
Puoi vedere come inizi a cimentarti con la prospettiva dello spazio rappresentato dalla sovrapposizione dei dati.
Puoi anche vedere come tracciamo delle “mappe degli spaghetti” – linee di movimento a flusso continuo – per vedere come viene effettivamente svolto il lavoro.
I progettisti citano uno studio Mercedes-Benz sull’allineamento dei pneumatici, dove la precisione è fondamentale. Quando guardi le demo, vedi le linee codificate a colori che si torcono e girano e puoi visualizzare cosa sta succedendo e dove sta andando tutto, in quello che ora chiamo “spazio reale”.
Quindi puoi vedere che esiste anche una tecnologia di tagging, per mostrarti di più su quali componenti potrebbero trovarsi nello spazio che stai esplorando. Quindi, se disponi di controlli, in un ambiente industriale, all’improvviso puoi manipolarli nello spazio virtuale! Questo è un grande vantaggio.
E, naturalmente, nessuna dimostrazione di questo genere sarebbe completa senza mostrare cosa può fare la NASA con queste cose: ho anche visto una tecnologia che misura i crateri sulla Luna. Quando si ha abbastanza sorveglianza, non rimane più il “lato oscuro”. Immaginatelo a bordo di una navicella spaziale, quanto sapremmo e quanto potremmo sperimentare, senza lanciarci nelle oscure profondità dello spazio!
Come spiegano gli ingegneri, il ponte ologrammi è essenzialmente un data center: un computer spaziale e un’utilità di intelligenza artificiale in fase di avvio.
Penso che questo sia qualcosa che tutti i nostri studenti dovrebbero considerare quando pensiamo ai migliori casi d’uso. Teletrasporto? Siamo da tempo affascinati dalle sfide legate al trasporto della biologia umana attraverso lo spazio. Ma se lo spazio arrivasse a te e iniziasse a sembrare reale, di cosa avremmo bisogno per teletrasportarci?
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