martedì, Novembre 19, 2024
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Tadej Poujacar vince per la seconda volta al Tour de France

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(Parigi) Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE), vincitore domenica per la seconda volta del Tour de France agli Champs-Elysees di Parigi, ha vinto dopo 21 anni.e Lo spettacolo vinto brillantemente dal belga Wout van Aert (jumbo).




Il campione belga ha vinto la gara finale a spese del britannico Mark Cavendish per il terzo posto di tappa.

Il 26enne ha ottenuto il suo terzo successo fin dall’inizio, e il secondo in due giorni. Prestazione eccezionale, vincendo una tappa di montagna (Double Climb Day per Ventoux), una cronometro (Saint-Émilion) e uno sprint formidabile (Paris Champs-Élysées).

Foto: Benoit Tessier, Reuters

Wout van Aert ha concluso la Grande Bouche con tre tappe.

In una gara grandiosa, il belga-olandese Mike Teunissen ha guidato e superato il connazionale Jasper Philipsen.

Cavendish, quattro volte vincitore dall’inizio, ha perso il volante del suo solito “lanciatore”, il danese Michael Murkoff. Terzo nella tappa, non è riuscito a vincere la 35. garae volte nel tour e ha battuto il record di vittorie di tappa che detiene con il belga Eddie Merckx.

Per consolazione gli è stata regalata la maglia verde che lo ha riportato a Parigi 10 anni fa.

Foto di Stephane Mahe, Reuters

Mark Cavendish ha mantenuto la maglia verde durante la fase finale.

Nella classifica finale, Pojácar ha battuto il danese Jonas Weinggaard e l’ecuadoriano Richard Carapaz, salito per la prima volta sul podio.

Il divario tra i primi due, più di cinque minuti, è il più grande dal 2014 e dal successo dell’italiano Vincenzo Nibali.

Pogacar, che ha firmato per la sua seconda vittoria slovena in 108 edizioni, aveva tre maglie distinte rispetto allo scorso anno: gialla (classifica generale), a pois (montagna) e bianca (giovani). Ha preso tre fasi, una cronometro e due al top.

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Nella fase finale, a 108,4 chilometri da Chateau, la corsa ha accelerato al primo incrocio sopra il traguardo, a metà.

Sotto il sole parigino, nessun distacco poteva contare più di quaranta secondi prima del circuito finale degli Champs-Elysées. L’ultimo degli attaccanti (Schilling, Walgren, Van Muir) è stato beccato a 6 km dalla fine.

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