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Taccuino nero: in arrivo dall'Italia alle 13, Fulvio Rumiel si è ritirato a Barcelonne-du-Gers

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l'essenziale
Fulvio “Sylvian” Fumiel è mancato all'età di 93 anni. Molto coinvolto nella vita della comunità locale, lascia il ricordo di una persona dinamica e di rara eleganza. Omaggio.

Fulvio Rumiel, Sylvian per alcuni, ci ha appena lasciato, dopo un insolito percorso di vita. Nato a Sesto al Reghena in Italia l'11 maggio 1931, è il maggiore di tre maschi. Sua madre morì molto giovane e suo padre si risposò. Da questa unione nasce una figlia. Poco dopo, la coppia annegò accidentalmente in un lago, lasciando orfani quattro figli. Ma la famiglia italiana è troppo povera per provvedere a loro. I genitori erano già emigrati in Francia e fu così accolto nel Gers, a Viella o a Barcellona.

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Fulvio aveva 13 anni nel 1946 quando arrivò a casa di uno zio. Parte poi per 4 anni con i Compagnons du Tour France per costruire ponti nel Sud (Beaucaire e Tarascon). Nel 1953 fu arrestato da un gendarme perché la sua tessera di lavoro era scaduta. Poteva scegliere se naturalizzarsi francese o tornare in Italia. Non ha esitato.

Da semplice muratore a imprenditore

Mobilitato durante la guerra d'Algeria, al suo ritorno lo zio muratore si offrì di lavorare con lui. Da semplice operaio, grazie al suo ingegno e alla sua intelligenza pratica, arrivò ai vertici della professione affermandosi come imprenditore. Del resto, suo figlio Philippe rimane ammirato: “Senza aver studiato, aveva delle capacità eccezionali. Per me ho dovuto studiare ingegneria per conoscenze soprattutto teoriche. Seguirlo nei cantieri è stata per me una rivelazione”.

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Nel frattempo Fulvio sposò Régine, italiana come lui, dalla quale ebbe due figli, Franck e Philippe, e una figlia, Marie-Thérèse. La sua generosità, il suo senso di condivisione lo hanno portato a impegnarsi profondamente nella vita del villaggio: coro parrocchiale, comitato delle feste da più di 50 anni, vigili del fuoco dal 1958, soccorso cattolico, soprattutto il suo ruolo di “rivenditore di seconda mano” presso la soffitta della Solidarietà ogni Domenica con gli amici Gilbert e Jeannot.

Per diversi anni si era preso cura anche della moglie malata, portandola con sé ovunque vestita in modo elegante. I barcellonesi non lo dimenticheranno presto: tra l'altro è un ottimo ballerino di tango, sempre vestito a festa, di rara eleganza, sia fisicamente che nell'animo.

Porgiamo le nostre più sentite condoglianze ai suoi figli e alla famiglia allargata. I funerali avranno luogo venerdì 3 maggio alle ore 15 a Barcellona.

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