Questa decisione mette in luce il rischio di contenziosi legali derivanti dalla volontà del presidente del Consiglio Mario Draghi di frenare le offerte delle aziende cinesi nel Paese, utilizzando la cosiddetta legislazione “golden power” di Roma, progettata per difendere gli asset strategici.
Per ridurre il rischio di contenziosi, il governo sta valutando di offrire un risarcimento alle società penalizzate dall’uso di norme anti-acquisizione, secondo quanto riportato da Reuters il mese scorso.
Draghi ha bloccato l’acquisizione di Verisem ad ottobre. È stata la seconda delle tre occasioni nel suo governo di 11 mesi in cui ha usato il potere dell’oro per respingere offerte indesiderate in settori come le telecomunicazioni, l’energia e l’agrobusiness.
La lobby agricola italiana Coldiretti ha affermato che l’operazione Sygenta sposterà l’equilibrio strategico globale nel controllo delle sementi per la produzione di ortaggi ed erbe in Asia.
Verisem ha partecipato alla chiamata come co-candidato, hanno detto le fonti, che ha chiesto di non essere nominato. Verisem non era immediatamente disponibile per un commento.
Uno di loro ha affermato che le due società accusano il governo di aver respinto “ingiustificatamente” le misure adottate per garantire che i termini dell’acquisizione salvaguardassero gli interessi strategici italiani.
In un altro caso lo scorso anno, anche LPE, un produttore di apparecchiature per semiconduttori con sede a Milano, ha presentato ricorso dopo che Roma aveva bloccato la sua acquisizione da parte della società cinese Shenzhen Invenland Holdings Co Ltd.
Syngenta, con sede in Svizzera, è stata acquisita nel 2017 per 43 miliardi di dollari da ChemChina, che si è fusa in Sinochem Holdings Corp all’inizio di quest’anno. Il gruppo aveva offerto circa 200 milioni di euro (226,1 milioni di dollari) per acquistare Verisem, secondo fonti di Reuters.
Quotato dal fondo americano Paine Schwarts and Partners, Verisem si descrive sul suo sito web come un produttore mondiale di sementi con stabilimenti di lavorazione in Italia, Francia e Nord America.
Il golden power vale per i tentativi di acquisto di aziende strategiche, comprese banche e assicurazioni, da parte di gruppi extraeuropei e – in un quadro provvisorio che Roma ha prorogato il mese scorso fino alla fine di quest’anno – da pretendenti dell’Ue.
(1 dollaro = 0,8846 euro)
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