Cinquant’anni fa il design era sotto i riflettori del Museum of Modern Art di New York, il famoso MOMA, mentre le nuvole si stavano addensando sull’economia mondiale a pochi mesi dal primo shock petrolifero.
Gli italiani non lasciano trasparire nulla di questo oscurarsi dell’orizzonte per gli amanti della velocità… Anzi, rimbalzando sulle ultime ondate del miracolo economico, il design transalpino è più che mai in verve.
Nel 1972 Ettore Sottsass e Gae Aulenti sono apparsi in cima al cartellone a New York nell’ambito della mostra Italia: il Nuovo paesaggio domestico. Sottsass è uno dei protagonisti del “Radical Design” italiano e uno degli istigatori della mostra GlobalTools, nel 1973, prima di creare il movimento “Memphis” nel 1980; iniziative che accompagnano il rinnovamento delle basi del design del prodotto. L’azienda Artemide lancia la lampada TizioOlivetti il calcolatore Divisione. Mario Bellini e Gaetano Pesce diventano protagonisti ben oltre il microcosmo del design.
In tutte le aree del creato, l’Italia brilla. Segni di Luchino Visconti Morte a Venezia (1970), Luciano Fabro completa la serie dei piedi di dinosauro in marmo e seta (1971), Luciano Berio compone il Concerto per due pianoforti e orchestra (1973), Federico Fellini presenta il suo casanova (1976), Renzo Piano erige il Centre Georges Pompidou con Richard Rodgers (1977)…
I designer automobilistici non sono esclusi. Trasportati da questa onda spumeggiante, Giorgetto Giugiaro, Marcello Gandini, Paolo Martin, Filippo Sapino e pochi altri sono emersi durante il decennio e hanno firmato i loro primi capolavori. Il boomerang Maserati (Ital Design). nel 1972 sono nate la Ferrari 365 GT4 2+2 (PMininfarina), la Citroën Camargue (Bertone), la Citroën SMS (Piero Frua), l’Alfa Romeo Giulia Junior Z (Zagato) e molte altre.
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