Mentre Jean Castex ha annunciato ieri sera una sospensione di una settimana, facciamo un passo indietro osservando come stanno i nostri vicini europei. Da un paese all’altro le situazioni sono molto diverse.
Partiamo dalla Germania, dove il numero delle contaminazioni è di nuovo in aumento. Il Paese di Angela Merkel guarda con preoccupazione al confine con la Mosella. Quelli con Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria vengono filtrati. Non c’è mai stata una vera reclusione ma ci sono delle regole : limitazione degli incontri a casa, telelavoro, maschere per la spesa oltre che nei trasporti. Le scuole sono state riaperte in 10 dei 16 Länder, tuttavia sono aperti solo i negozi essenziali.
In Italia, 11 regioni sono classificate in giallo, cioè a rischio moderato. Puoi essere servito al tavolo nel ristorante fino alle 18:00 Musei e siti archeologici sono aperti su prenotazione. Altre sette regioni sono in arancione, ad alto rischio e ci sono anche zone rosse, dove il rischio è altissimo, come a Milano. Lì, scuole, ristoranti e attività non essenziali sono chiusi. Inoltre in tutta Italia ci sono un coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00 ed è anche vietato spostarsi da una regione all’altra, se non per motivi impellenti.
Riaprono i ristoranti in Spagna, anche nelle zone più colpite
Con i nostri vicini spagnoli, c’è qualcosa di nuovo da oggi. La maggior parte delle regioni, anche quelle molto colpite come la Galizia o Valencia, hanno deciso di riaprire ristorazione, negozi e spazi pubblici. Per ragioni soprattutto economiche, l’idea è di aprire gradualmente prima della Settimana Santa di Pasqua. Tuttavia, i grandi eventi rimangono proibiti.
Ora è fuori dall’UE, ma rimangono i nostri vicini, la Gran Bretagna è il paese più lutto d’Europa con più di 120.000 morti dall’inizio della pandemia. La vaccinazione di massa inizia a dare i suoi frutti e Boris Johnson spera in un ritorno alla quasi normalità in estate con un piano di decadimento graduale. L’Inghilterra, la nazione più popolosa, riapre le sue scuole l’8 marzo. A metà aprile i negozi non essenziali potranno riaprire ma solo all’aperto. A metà maggio sarà la volta di cinema, hotel e stadi con un massimo di 10.000 persone. Infine, il 21 giugno, se tutto va bene, segnerà la fine delle restrizioni sociali.
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