L’Europa stordita dall’ondata di caldo. L’ondata di caldo che colpisce la Francia continua a diffondersi nel sud del continente. Anche la Spagna, che sta vivendo temperature torride, sta combattendo incendi virulenti in tutto il paese. L’incendio più devastante ha costretto le autorità a evacuare 14 villaggi, raggruppando diverse centinaia di abitanti, nella Sierra de la Culebra, una catena montuosa nella regione di Castiglia e León, vicino al confine con il Portogallo.
Secondo le autorità regionali, alcuni di loro sono potuti rientrare nelle proprie abitazioni sabato mattina, dopo che le fiamme si erano allontanate dalle loro abitazioni. In totale, quasi 20.000 ettari sono bruciati in questo gigantesco incendio. L’incendio resta comunque “attivo”, ha sottolineato il governo di Castiglia e León, riferendosi al clima “sfavorevole”, con vento secco e temperature elevate.
Migliaia di ettari di terra bruciati
I vigili del fuoco hanno continuato a combattere altri incendi a Caudiel, nella regione di Valencia, nel sud-est, o ad Artesa de Segre, in Catalogna, nel nord-est del Paese, dove un incendio in corso da mercoledì ha già devastato 1.600 ettari di terra. La serie di incendi arriva quando la Spagna affronta un’ondata di caldo estrema e insolita per questo periodo dell’anno, ritenuta dagli scienziati una conseguenza del riscaldamento globale.
L’ondata di caldo non ha risparmiato nemmeno la Germania, dove sabato si sono potute sentire temperature fino a 40 gradi, mentre alcuni incendi sono già scoppiati. Nel Brandeburgo, la regione intorno a Berlino, l’incendio è scoppiato venerdì e si è diffuso la sera su circa 60 ettari. Un altro incendio nella valle Trecktal, a sud-ovest di Berlino, rischia di riaccendersi a causa della siccità e delle elevate temperature del suolo. Bruciati circa 6,5 ettari di foresta.
Razionamento idrico in Italia
Nel nord Italia, infine, l’acqua è già razionata in alcuni centri lombardi. La pianura padana, che attraversa il nord del Paese ed è sede di importanti coltivazioni agricole, sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 70 anni. Alcune aree non hanno ricevuto precipitazioni per più di 110 giorni, secondo l’Osservatorio del fiume Po, il più grande bacino idrico della penisola.
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Di fronte all’intensità di questa ondata, venerdì le Nazioni Unite (ONU) hanno invitato ad “agire ora” contro la siccità e la desertificazione per evitare “disastri umani”. “È ora di agire: ogni azione conta”, ha affermato il segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), Ibrahim Thiaw.
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