Martedì, le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno annunciato la registrazione di un secondo decesso legato al vaiolo delle scimmie, con nuove infezioni in calo nel Paese.
Le autorità sanitarie della California hanno affermato che il defunto, che viveva nella contea di Los Angeles, è “gravemente immunocompromesso” ed è stato portato in ospedale, senza fornire ulteriori dettagli per motivi di riservatezza.
La prima morte registrata di una persona con vaiolo delle scimmie è stata annunciata alla fine di agosto in Texas, ma poi le autorità hanno affermato che stavano continuando a determinare il ruolo della malattia nella morte di questo paziente, che aveva anche un sistema immunitario gravemente indebolito.
Il numero di nuovi casi di vaiolo delle scimmie è in calo negli Stati Uniti dopo aver raggiunto il picco a metà agosto. Dal primo caso nel paese a maggio, sono stati rilevati circa 22.000 casi in più.
Per arginare l’epidemia, che colpisce principalmente la comunità LGBT, gli Stati Uniti hanno concentrato i propri sforzi su una campagna di vaccinazione per le persone a rischio.
I casi di vaiolo delle scimmie, una malattia virale caratterizzata da lesioni cutanee, di solito si risolvono da soli, ma possono essere molto dolorosi e talvolta pericolosi.
Uno studio ha pubblicato martedì i dettagli di due casi di encefalomielite – un’infiammazione che colpisce il sistema nervoso, compreso il midollo spinale – legata all’infezione da vaiolo delle scimmie.
Entrambi gli uomini erano sulla trentina e in buona salute, secondo la descrizione dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la principale agenzia sanitaria federale del paese.
Entrambi soffrono di disturbi motori e delle vie urinarie. Hanno dovuto essere ricoverati in ospedale, ma alla fine hanno potuto lasciare l’ospedale con l’aiuto della deambulazione.
La risonanza magnetica ha mostrato danni al midollo spinale.
Il CDC ha affermato che il meccanismo con cui si sviluppa questa complicazione neurologica dell’infezione da vaiolo delle scimmie non è chiaro, sottolineando che rimane “raro”.
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