Orsi o orsi d’acqua
Il tardigrado è l’organismo più duro del pianeta.
Di Richard Flament – Nel regno animale, alcuni organismi hanno sviluppato in modo particolare le loro capacità di sopravvivere in ambienti e climi rigidi. Ma quando parliamo di estremi, non stiamo parlando di sopportare un inverno del Quebec sulla North Shore. No, stiamo parlando della resistenza allo zero assoluto, cioè -273°C. Solo un animale può tornare da un viaggio allo zero assoluto.
Il suo nome è tardigradi o più comunemente chiamato “orso d’acqua”. È un animale lungo non più di un millimetro e ha otto zampe sormontate da piccoli artigli. Si nutrono principalmente di piante come alghe o anche piccoli invertebrati. Si trovano ovunque sulla Terra, dai deserti aridi ai fondali marini o anche nel tuo giardino.
È chiaro che l’interesse scientifico che questo animale ha suscitato sono le sue tante straordinarie capacità di adattamento. Certo, può tornare dallo zero assoluto e continuare la sua vita, ma può resistere anche a temperature intorno ai 340 gradi Celsius. Non è tutto, è in grado di resistere a una pressione di 4.000 bar, ovvero quattro tonnellate per cm² o quattro volte la pressione del punto più profondo degli oceani. Non basterebbe un articolo per descrivere tutte le sue straordinarie capacità, ma per darvi un’idea, sopravvive abbastanza bene anche al vuoto dello spazio.
La sua incredibile resistenza dipende in particolare dalla sua capacità di mettersi in uno stato di criptovaluta. Ciò significa che può in qualche modo fermare il suo tempo e quindi preservarsi per migliaia di anni prima di essere rianimato. Quando il corpo inizia a disidratarsi, si accartoccia su se stesso e diventa disidratato al 99%, proteggendolo dal gelo e dalle alte temperature.
Attualmente ci sono alcuni tardigradi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per condurre esperimenti sulla loro “superpotenza”. I ricercatori stanno cercando di identificare i geni nel loro DNA che consentono loro di resistere a qualsiasi situazione estrema. Lo scopo di questi studi è riuscire a svelarne il mistero per sfruttare i segreti della sua incredibile resilienza verso l’uomo. Se un giorno il progresso scientifico consentirà l’incorporazione di geni non umani nei nostri corpi, potremmo avere dei superpoteri…
Richard Flament
Studente di dottorato in biologia evolutiva presso la Qatar University