Sciences Po continua la sua storia e assume la sua ambizione di integrare le arti nel suo insegnamento confrontandole con le scienze umane e sociali. La House of Arts and Creativity è stata appena istituita e conta diverse unità tra cui una cattedra di cinema guidata da Claire Denis per il primo semestre, una cattedra di musica e danza sotto Benjamin Millepied, una cattedra di belle arti sotto Jean de Luisy e ancora artisti -in-residence e un Centro per la scrittura e la retorica. Sono andato a trovare Matthias Fischerat per spiegarci il posto degli artisti nel curriculum di Sciences Po.
Coerenza e diversificazione
Sebbene l’insegnamento tecnico abbia avuto il suo posto per dieci anni a Sciences Po, sotto forma di workshop o master specialistici, Sciences Po ha ora una chiara ambizione di favorire gli scambi tra le discipline umanistiche, le scienze sociali e le pratiche artistiche.
Crediamo che ci sia un proficuo dialogo tra scienze umane e sociali e pratiche artistiche. La creatività può aiutare a trovare soluzioni nelle discipline umanistiche e nelle politiche pubbliche”. Matthias Fisher
Pertanto, questo dialogo si svolgerà all’interno della Casa delle Arti e della Creatività, che garantirà la coerenza dell’insegnamento, e sarà diversificato integrando nei programmi nuove pratiche artistiche finora marginalizzate. – Sblocca nuove sedie (cinema, arti visive, danza e musica). Oltre all’insegnamento, gli studenti si cimenteranno in progetti tecnici, seguendo un principio caro a Sciences Po di coniugare teoria e pratica.
L’immagine è al centro delle sfide del mondo contemporaneo
L’integrazione delle arti nel programma educativo, come ci spiega Matthias Fischerat, risponde alla crescente preponderanza dell’immagine nelle nostre società. L’ambizione di Sciences Po è quindi in primo luogo quella di educare i propri studenti a questo tipo di comunicazione che tende a diventare dominante.
“Quello che vogliamo è orientare gli studenti sulle sfide del mondo contemporaneo (…) Il mondo è diventato così complesso che per capirlo, comprenderlo e trasformarlo è necessario unire competenze umanistiche e scienze sociali, ma anche un’apprensione di sensibilità e creatività.” Matthias Fisher
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