scomparsa – Architetto di punta degli anni ’80, spesso frainteso come pioniere del postmodernismo, questo catalano ha lasciato un’opera enorme e disparata, molto più folle nei suoi progetti personali che nelle sue commissioni pubbliche.
Place de la Catalunya a Parigi, tutto qui, con la sua architettura austera, l’impeccabile sapore cittadino dipinto come un fumetto di fantascienza e il cemento opaco che scommette sulla purezza che meglio si adatta al sole. Ricardo Bofill, ex studente del Lycée Francais di Barcellona e quindi di assoluta padronanza della lingua, ha lasciato il segno dietro la Torre di Montparnasse, con questo complesso ambizioso, inquietante, un po’ datato, dotato di un’ampia fontana centrale inclinata. Un aereo come uno sbarco sulla luna, è stato accolto male dai residenti e ha visto l’intera faccenda come troppo crudele.
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Negli anni ’80, il sindaco di Parigi, Jacques Chirac, che voleva rendere omaggio alla Catalogna, incaricò Ricardo Bofill di sviluppare questa spaziosa piazza, un luogo che da allora è rimasto un po’ isolato. Il carismatico architetto catalano ha immaginato lì 574 abitazioni, di cui 400 per scopi sociali in un gruppo rigoroso e unificato, a volte considerato disumano, persino una prigione.
Quello che voleva era rendere drammatica la città. Il suo vocabolario…