Nella Cinémathèque française, dal 23 al 26 giugno 2022, una retrospettiva è dedicata a Gilo Pontecorvo. Sei documentari, una tavola rotonda e una conferenza. Dei sei film in retrospettiva, due dei suoi più famosi sono, Battaglia d’Algeria E il capotre film più rari Operazione Ghoul, Kimada E il Un uomo di nome Squarcio Infine, un cortometraggio GiovannaDal film di gruppo la rosa dei venti.
Scioperi dei lavoratori, campi di concentramento, guerre di indipendenza… In cinque lungometraggi, Gillo Pontecorvo ha sottolineato una filmografia in costante contatto con i mali e le lotte sociali del Novecento. Nato nel 1919 a Pisa, figlio defunto del neorealismo, che si distinse profondamente Paisa Scritto da Rossellini, occupa una posizione privilegiata tra i registi della sua generazione. Pur rientrando nella concezione prevalente del cinema italiano capace di cogliere i cambiamenti della sua società (il caso dei pescatori sardi che nella loro professione affrontarono l’industrializzazione, nel 1957, in Un uomo di nome Squarciò), Pontecorvo si distingue dai suoi contemporanei per l’aspirazione internazionale dei suoi sudditi (il nazismo, la guerra in Algeria, la ribellione degli schiavi nelle Indie occidentali…).
Il suo ultimo lungometraggio, Operazione ghoul (1979), ne offre una sintesi, in quanto l’atto terroristico dei combattenti dell’ETA presenta una parabola trasparente con gli anni di leadership dell’Italia. Alla fine, è un desiderio quasi onnipresente che emerge attraverso questa travolgente capacità storica. Uno stato di costante vigilanza verso il mondo interiore ed esteriore, un prolungamento del suo impegno nella resistenza antifascista e della sua esperienza giornalistica come direttore della rivista della Gioventù Comunista. pattoglia Dal 1948 al 1950.
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