In questi giorni esce il film del regista “The New Gospel” che denuncia lo sfruttamento dei lavoratori dell’immigrazione africana. Premiato con il titolo di Miglior documentario al Premio del cinema svizzero 2021, offre un tuffo in una realtà molto oscura.
I gesti sono impegnati ma precisi, lavorano a ritmo serrato. Mani guantate di nero rovistano nella terra, tirando su piante, scuotendole a secco su una cassa. Ogni volta che cadono una dozzina di pomodori. Ritorno a terra quindi, dove la vendemmia prosegue instancabilmente sotto il sole ancora caldo di questa fine di settembre 2019 in Puglia, nel sud Italia. La tecnica è ben consolidata. Il tempo è prezioso. “Devi afferrare almeno 4 o 5 piante ogni volta e trovare il modo giusto per far cadere il frutto tutto in una volta”, commenta Mudi, che conosce bene il settore. Il 36enne sudanese è tornato sui campi di pomodoro ma questa volta interpreta un ruolo leggermente diverso: è uno degli attori africani che interpretano i ruoli di Gesù e dei suoi discepoli nell’ultimo film del regista svizzero. Milo Rau. “The New Gospel”, docu-fiction che ha gareggiato per gli Swiss Cinema Awards ed è in uscita in questi giorni, collega questa realtà socio-economica con una ribellione che si cristallizza nella figura di a Cristo contemporaneo.