lunedì, Novembre 18, 2024
EconomiaQuesto piccolo villaggio italiano sogna l'indipendenza

Questo piccolo villaggio italiano sogna l’indipendenza

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Nella provincia italiana di Imperia, nel nord del Paese, un piccolo paese di 300 persone sogna l’indipendenza dal 1960. Secondo le informazioni di CNNLunedì 28 marzo, il Principato di Seborga ha la propria bandiera, inno nazionale, passaporto, francobolli, valuta e proprietà della Principessa Nina de Seborga. Manca solo il riconoscimento legale della sua sovranità. Ad oggi, il principato è considerato un piccolo villaggio.

Sulla strada per il paese è stato allestito un cancello di guardia con i colori della bandiera di Seborga. A volte è anche abitato da guardie di frontiera auto-nominate. Il paese si trova su una collina con una vista mozzafiato sul Principato di Monaco, uno dei piccoli paesi più famosi al mondo e senza dubbio l’ispirazione per la rivendicazione dell’indipendenza di Seborga. “Gli avvocati ci stanno lavorando”, dice la principessa che è stata eletta. In effetti, la monarchia non è ereditaria e le elezioni si tengono ogni sette anni. Nina è la prima donna a detenere questo titolo.

Nessun segno di vendita del villaggio

La rivendicazione dell’indipendenza risale ai primi anni ’60 quando Giorgio Carboni, che gestiva una cooperativa di floricoltori locale, guardò la storia della città e notò un vuoto legale. Seborga fu data ai monaci benedettini nel 954, fino a quando non la vendettero nel 1729 al Regno di Sardegna, che in seguito divenne parte del Regno d’Italia. Ma secondo Carboni, non c’è traccia storica della vendita, il che significa che Seborga non sarà mai una parte legittima dell’Italia. “È difficile pensare che dopo quasi 300 anni, questa mancanza di documentazione sia una base realistica per costruire il riconoscimento legale”, ha detto alla CNN Graziano Graziani, un esperto italiano di paesi microscopici.

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La Corte costituzionale italiana e la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno già respinto l’offerta di Seborga, ma la principessa Nina non si è lasciata scoraggiare. “Non è chiaramente un caso facile”, ammette. “Non accadrà né oggi né domani, ma nulla è impossibile: guardate alla Brexit”. Se una Seborga si facesse le sue leggi, per ora non avrebbe valore legale, proprio come un passaporto o la sua moneta, e il vero potere politico è nelle mani di un sindaco italiano. Nel frattempo, di questo borgo si fa parlare grazie a questa storia, che ha dato impulso soprattutto al turismo e all’economia locale.

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