Nel nord della Toscana, la città di Lucca fu per un certo periodo come la Copenaghen italiana. Decine di corridori danesi sono venuti a rifugiarsi dietro le mura, per poi unirsi ai deliziosi percorsi di allenamento. Tra gli ulivi e le viti potrebbero rotolare all’infinito, dalle colline al mare e lì salire fino all’Abitone. Alla fine degli anni ’70 Lucca divenne per il ciclismo danese quello che la Dordogna fu per i pensionati inglesi, un piccolo angolo di paradiso.
Per saperne di più vi consigliamo di andare da Pierluigi Poli, ai piedi delle mura. La sua è un’attività che ripara biciclette dal 1934. Nella terra di Mario Cipollini, il negozio ha visto l’era dell’acciaio, dell’alluminio e della fibra di carbonio. Oggi, davanti a Porta Santa Maria, il Poli ha ampliato la propria attività. Noleggia biciclette olandesi ai turisti olandesi e alcuni risciò. Nella fredda atmosfera dell’officina, meccanici con la pancia piena continuano a lavorare attorno ad una ruota deformata.
Da Marcussen a Pedersen
Pierluigi può essere orgoglioso di essere il padrino di una generazione di corridori danesi che hanno lasciato la notte per trovare la luce sulle colline. Prima Jürgen Markussen, poi Alf Segersaal, Jesper Würry, Jens Vigerbe, Sten Petersen, ovvero Jürgen Wagen Pedersen, maglia gialla del Tour 1986, fecero le valigie a Lucca alla fine degli anni ’70, per poi unirsi alle squadre italiane e vincere il loro primo titolo… Pacchetti da gare locali. I danesi scesero in una pensione milici dove ricevettero vitto e alloggio prima di essere mandati a casa di Pierluigi.
Si trattava senza dubbio di Rolf Sorensen, il giovane allievo dell’allenatore di ciclismo, vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi, del Giro delle Fiandre e di due tappe del Tour negli anni ’90, e Pierluigi scovò dal suo laboratorio una scatola di cartone che portava il suo nome, una di quelle scatole che viene incollata davanti alla vettura che segue durante una cronometro. Era all’Hotel Etoile des Bessages, trent’anni fa.
Dottore “il miglior allenatore del mondo”, secondo Bjarne Reis
A Lucca, spudoratamente, la gente veniva anche a consultare un medico molto noto in città, racconta Pierluigi. Rolf Sørensen e i suoi colleghi della Rabobank, Jan Ullrich e molti altri sono stati “preparati” qui da un medico che Bjarne Riis, la stella del ciclismo per via endovenosa, considerava “il miglior allenatore del mondo”. Sono tornati dalle colline pieni di energia per vincere le gare più importanti del calendario.
D’ora in poi il gruppo va ad allenarsi alle Isole Canarie, alle Baleari, ei danesi vengono a Lucca solo in vacanza. Ma hanno lasciato un bel ricordo sotto le mura. L’albergatore Milici racconta da qualche parte che la mattina di Pasqua del 1977, mentre si recava a assistere alla messa con la famiglia, udì delle voci nel suo garage. Scendendo, ha scoperto un gruppo di danesi felici che lavavano le loro biciclette. Adottati come figli ciclisti dell’antica Toscana, fischiettavano una melodia di musica italiana