(Mosca) Venerdì, durante una conversazione telefonica con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, il presidente russo Vladimir Putin ha criticato l’uso da parte dell’esercito ucraino di droni militari forniti da Ankara.
Secondo Putin, l’uso da parte delle forze di Kiev di droni armati Bayraktar di fabbricazione turca, utilizzati in particolare per sparare a ottobre contro i separatisti filo-russi, è una “provocazione”.
Il presidente russo ha criticato la “politica distruttiva di Kiev” volta, secondo lui, “a minare gli accordi di Minsk” firmati nel 2015 e volta a porre fine al conflitto nell’Ucraina orientale separatista, ma la sua componente politica non è mai stata attuata.
Putin, durante questa conversazione telefonica, ha anche sottolineato la “necessità di Kiev di abbandonare ogni tentativo di attività di combattimento” nell’Ucraina orientale, secondo una dichiarazione del Cremlino.
Queste dichiarazioni arrivano al culmine delle tensioni tra Russia e Ucraina, mentre accusa Mosca di ammassare truppe al confine per un possibile attacco. Il Cremlino smentisce ogni progetto in questa direzione e, a sua volta, accusa Kiev di preparare una “avventura militare” contro i separatisti dell’est.
L’esercito ucraino aveva utilizzato un drone Bayraktar TB2 di fabbricazione turca alla fine di ottobre per colpire un obice D-30 dei ribelli filo-russi.
Questo scatto è stato criticato da Russia, Francia e Germania, mediatrici del processo di pace nell’est dell’Ucraina.
L’uso di droni da combattimento in alcuni recenti conflitti, come quello tra Azerbaigian e Armenia nel 2020, ha sconvolto gli equilibri di potere.
L’Ucraina combatte i separatisti filo-russi dal 2014 nell’est del Paese, in una guerra che ha causato la morte di 13.000 persone.
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