Mercoledì il presidente russo Vladimir Putin ha accusato i servizi segreti occidentali di coinvolgimento in attacchi “terroristici” in Russia, dopo un gelido benvenuto al nuovo ambasciatore statunitense a Mosca.
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Intanto il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky era a Varsavia in visita ufficiale durante la quale la Polonia si è impegnata a chiedere ulteriori garanzie di sicurezza per l’Ucraina al prossimo vertice Nato in programma questa estate a Vilnius, capitale della Lituania.
“Ci sono tutte le ragioni per credere” che le capacità di paesi terzi e i servizi di intelligence occidentali “siano coinvolti nella preparazione di atti di sabotaggio e terrorismo”, sia nel territorio ucraino controllato da Mosca che da quello russo, ha affermato Putin durante una sessione televisiva del Consiglio di Sicurezza.
Il presidente russo, che si è insediato accanto ai leader insediati dai russi per le quattro regioni ucraine che Mosca ha chiesto di annettere nel 2022, ha accusato Kÿiv di aver commesso “gravi crimini contro i civili che vi abitano, senza escludere nessuno” in queste terre.
Putin ha ordinato alle forze di sicurezza russe di “fare tutto il possibile per garantire la sicurezza della popolazione locale”.
Queste accuse arrivano tre giorni dopo che un famoso blogger militare russo è stato ucciso in un attentato dinamitardo in un caffè di San Pietroburgo (nord-ovest).
Maxim Fomin, noto per il suo violento sostegno all’offensiva russa in Ucraina, è morto dopo aver accettato una statuetta con trappola esplosiva della giovane donna russa Daria Trepova, arrestata e rinchiusa martedì.
Mosca ha accusato Koif e “agenti” dell’avversario imprigionato Alexei Navalny di coinvolgimento nell’assassinio. Da parte loro, i funzionari ucraini lo hanno visto come un regolamento di conti interno nei circoli pro-attacco in Russia.
L’Ucraina è stata precedentemente accusata di numerosi omicidi mirati sia nelle regioni occupate che nella stessa Russia, nonché di sabotaggio.
La portavoce diplomatica russa Maria Zakharova ha dichiarato mercoledì che l’assassinio di Maxim Fomin sarà “uno degli argomenti di discussione” nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di cui la Russia detiene sabato la presidenza di turno.
Ore prima, Putin aveva criticato gli Stati Uniti alla cerimonia di consegna delle credenziali al Cremlino, alla quale erano presenti l’ambasciatore Usa e l’inviato dell’Unione Europea.
Ha lamentato una “profonda crisi” nelle relazioni tra Mosca e Washington e ha messo in dubbio il “sostegno americano” alla rivoluzione ucraina del 2014, che “alla fine ha portato all’attuale crisi ucraina”.
Poi ha accusato l’Unione Europea di essere “l’origine del confronto geopolitico con la Russia”, osservando che i rapporti con l’Unione Europea “sono fortemente peggiorati negli ultimi anni”.
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