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Profughi ucraini alloggiati in immobili confiscati alla mafia

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Usa il patrimonio di la mafia per la buona causa. Questo è il progetto guidato da Italia da circa dieci anni e in particolare dall’inizio del la guerra in Ucraina. Grazie a una legge del 1982 sono stati confiscati alla mafia del Paese ben 40.000 immobili, un patrimonio stimato in 300 milioni di euro.

È l’Agenzia Nazionale per la Gestione della Proprietà sequestrato e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) che poi destina questi beni a progetti di solidarietà. E da febbraio 2022, alcuni di questi abitazionecase e terreni sono utilizzati per ospitare rifugiati ucrainirapporti Ardesia.

Milano ospita 14.000 rifugiati

Non appena la Russia ha invaso, il Ministero dell’Interno ha chiesto all’ANBSC di identificare tutti i beni disponibili per questo uso. “Ne abbiamo individuati 637 di cui 176 immediatamente abitabili”, secondo il direttore dell’agenzia. Poi sono subentrate le prefetture e i comuni.

In totale sono stati accolti nel milanese quasi 14mila profughi, dove sono stati attribuiti una decina di beni confiscati alla mafia. Le associazioni locali sostengono gli ucraini offrendo lezioni di italiano, accesso a mediatori e assistenza psicologica o amministrativa.

I beni assegnati non sono scelti a caso: si fa di tutto per far sì che le famiglie si integrino e rompano l’isolamento dovuto alla loro situazione. A Roma e dintorni, secondo la prefettura, sono stati accolti quasi 12.000 rifugiati dall’inizio della guerra. In totale, lo scorso gennaio, più di 170.000 ucraini avevano raggiunto l’Italia secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

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