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Prada espande le sue capacità produttive in Italia

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Davanti allo store Prada in galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, il 4 dicembre 2017.

Prada continua a spingere i muri. A capo di ventiquattro sedi, di cui ventuno impiegano 3.200 persone in Italia, il gruppo del lusso noto per i marchi Prada, Miu Miu e Church’s ha annunciato l’assunzione di 400 persone nella penisola italiana di qui alla fine del l’anno. Nei suoi stabilimenti investirà 60 milioni di euro, dopo i 70 milioni del 2022.

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A Torgiano, in Umbria, il suo maglificio e maglificio raddoppierà per raggiungere i 9.000 metri quadrati e dare lavoro a 250 persone. Una batteria di automi sarà dispiegata nello stabilimento di Levane (Toscana) per incrementare la produzione di scarpe tipo sneakers. E l’organico del sito di Scandicci (Toscana), specializzato in borse, sarà ampliato di 100 ulteriori posizioni (il 50% in più rispetto a quello attuale). Settanta persone saranno assunte negli stabilimenti dedicati alla pelletteria a Figline, Arezzo, Terranuova, in Toscana, e Milano (Lombardia), nel 2023.

In Francia, la conceria di Limoges, acquisita nel 2014, che la rifornisce di pelli, sarà modernizzata per migliorare il proprio sistema di ritrattamento delle acque.

Preparazione per una IPO a Milano

Il gruppo presieduto da Patrizio Bertelli, azionista insieme alla moglie stilista Miuccia Prada, nipote del fondatore, prosegue così la “verticalizzazione” della sua attività, ha spiegato Massimo Vian, direttore industriale, giovedì 20 aprile, durante una presentazione alla stampa. D’altronde la società, di cui è flottante il 20% del capitale, prepara il terreno per un’IPO alla Borsa di Milano, dodici anni dopo aver raccolto 2 miliardi di dollari (1,8 miliardi di euro), durante una prima quotazione all’estero , ad Hong Kong.

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Fin dalla sua creazione, nella galleria Vittorio Emanuele II di Milano, nel 1913, ad opera di Mario Prada, il marchio nato dalla pelletteria ha voluto mantenere e ampliare i propri stabilimenti, andando controcorrente rispetto ai concorrenti, seguaci di un contracting sobrio per fare le loro collezioni.

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Inoltre, annuncia che continuerà la sua politica di acquisizione di subappaltatori e fornitori presso le sue officine. Nel 2021 il produttore entra nel capitale di una filanda di cashmere, Filati Biagioli, a fianco del gruppo Zegna, situato nel pistoiese, in Toscana, e, nel 2022, nel capitale della conceria italiana Superior, specializzata in pelli. di vitello, situato vicino a Pisa. Quest’anno parte dei suoi 60 milioni di euro di investimenti saranno destinati ad acquisizioni, ha precisato Lorenzo Bertelli, primogenito di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, chiamato a sostituire tra qualche anno il boss, Andrea Guerra.

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