Pierre-Louis Macia, fedele modello di Pitti Uomo, ha vissuto il suo momento di gloria, mercoledì sera, in occasione di un evento speciale pensato nell’ambito della sfilata uomo. Per l’occasione lo stilista tolosa ha rilevato lo storico palazzo dei Marchesi Antinori, accogliendo i suoi ospiti in uno dei palazzi più belli di Firenze.
Dal patio, il tono è dato da un appendiabiti sovradimensionato montato su una tenda da sole che funge da sfondo. Una volta salite le scale del palazzo, non resta che lasciarsi guidare attraverso la fila di saloni rinnovati dal talentuoso pittore-disegnatore con il suo compagno da quindici anni, il serigrafo comasco Achille Pinto.
La stanza è ricoperta da tende oscuranti dalle molteplici fantasie, mentre i sontuosi tendaggi si aprono in una sorta di camerino, dove trovano posto i pezzi della collezione autunno-inverno 2023/24. Scialli felpati paisley, cardigan scozzesi, camicie in seta stampata, capi in maglia jacquard, giacche trapuntate, cappotti dai colori accesi e stole in velluto stampato.
Ispirati alle civiltà abbandonate, dai mosaici bizantini al simbolismo medievale, i motivi e la grafica si fondono in una tavolozza di colori caldi e scuri, mescolati a testi e scritte. Come questa serie di camicie, disposte su un grande tavolo da pranzo tra porcellane antiche, utilizzando le parole e le poesie di Baudelaire.
La cupa melodia di India Song dell’omonimo film di Marguerite Duras, le cui immagini sono proiettate sulla parete, accompagna dolcemente il visitatore, reinterpretata dal rapper Weasley, che recita anche i versi di Baudelaire. Questa atmosfera intima immerge gradualmente il visitatore nel mondo di Pierre Louis Macia.
“Amo raccontare storie con le immagini. Volevo mostrare qui chi siamo, ovvero i tessuti, i miei disegni e anche questa casa che mi accompagna con un grande strumento di lavoro. Su tutte le pareti abbiamo scelto una serie di stampe del nostro archivi”, spiega il designer, sottolineando che il suo lavoro fa parte del lungo periodo. Scivola “È un’idea che si estende e si arricchisce sui set”.
L’uomo che per nove anni è stato direttore artistico del salone di accessori parigino Première Classe e ha lavorato, tra gli altri, per i marchi di scarpe Robert Clergy, Stephane Killian e Arche, continua il suo sviluppo. Dopo aver aperto lo scorso anno il primo negozio che porta il suo nome nel cuore di Milano, è prevista una nuova apertura, sempre in Italia, questa volta a Portofino. Inoltre, il marchio ha lanciato uno spin-off all’interno della catena di hotel di lusso Belmond.
Il creatore, originario di Rodez, con il suo studio a Tolosa, dove ha studiato belle arti, è stato inizialmente un pittore, lavorando in particolare con Yohji Yamamoto e Romeo Gigli. Si è messo in proprio nel 2007 con una piccola serie di accessori in seta stampata realizzati da Achille Pinto, che dal 2018 è diventato suo socio finanziario.
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