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L’Organizzazione Culturale delle Nazioni Unite si sta attualmente incontrando in Arabia Saudita. Il sito delle tombe sacre di Kasubi in Uganda è inserito dall’UNESCO nella lista dei beni in pericolo dal 2010. Dopo un incendio, il sito è stato lentamente ricostruito nel rispetto delle tradizioni. Oggi, se questo mausoleo potesse finalmente uscire da questa lista di siti in pericolo, presto potrebbe entrarne un altro, con i suoi canali e vicoli tipici, Venezia.
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Venezia presto nella lista UNESCO dei siti in pericolo?
Se il calendario verrà rispettato, il dossier Venezia dovrebbe essere studiato nel fine settimana. Due punti preoccupano: l’ambiente di Venezia e il turismo di massa. È forse questo secondo punto a preoccupare di più gli esperti, con quest’ultimo dato, che mostra lo spopolamento della città: nel 1951 la città contava 175.000 abitanti, oggi questo numero è sceso a poco meno di 50.000.
Molti appartamenti sono riservati ai turisti, ci sono meno bambini nelle scuole e molte attività economiche non legate al turismo hanno lasciato la grande isola. Oggi le autorità non vogliono sbarazzarsi di questi flussi redditizi, ma cercheranno di regolamentarli. Quanto all’erosione, attacca sempre le fondamenta della città. Se le autorità accetteranno questa inclusione nell’elenco dei siti in pericolo, ciò consentirà di ricevere fondi internazionali.
Un mausoleo reale ricostruito in modo identico in Uganda
In Uganda è un forte simbolo dell’Africa. La tomba sacra di Kasubi in Uganda non è più in pericolo. Il mausoleo era nella lista dell’UNESCO. È un importante centro culturale e religioso dell’Uganda. Considerato un gioiello dell’architettura Baganda, si trova sulle alture di Kampala, la capitale dell’Uganda e si estende su quasi 30 ettari di terreno agricolo. È un luogo di culto ancora molto attivo. L’edificio principale, il mausoleo reale, è a pianta circolare, composto da 52 anelli e sormontato da una grande cupola di paglia. L’UNESCO definisce il luogo come “un capolavoro del genio creativo dei Baganda”.
Questo sito è quindi sulla lista del patrimonio a rischio di estinzione dal 2010, dopo essere stato colpito da un incendio. Le spoglie dei sovrani erano state miracolosamente risparmiate ma l’edificio funerario principale era stato distrutto. Oggi l’UNESCO ne consiglia la rimozione, dopo che sarà stata ricostruita identica, con gli stessi materiali. La sua rimozione dalla lista sarebbe un gesto importante poiché il continente africano rappresenta il 27% dei siti iscritti nella lista dell’UNESCO.
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