L’epidemia di bronchiolite, una malattia respiratoria che colpisce i bambini e talvolta li porta in ospedale, si è diffusa maggiormente negli ultimi giorni in Francia, hanno spiegato nel dettaglio le autorità sanitarie questo mercoledì, in un contesto segnato dalla crisi delle emergenze infantili. “Quasi tutte le grandi città sono ora in un’epidemiaha riassunto l’Agenzia francese per la sanità pubblica, in un rapporto settimanale.
In Francia, solo la Corsica non è stata ancora colpita da un’epidemia di bronchiolite, ma la regione è ormai considerata allo stadio iniziale. Nella sua ultima pubblicazione, Public Health France segnala il passaggio alla fase epidemica nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. All’estero l’epidemia, già in atto in Guyana, ha trionfato su Guadalupa e Martinica.
La bronchiolite, una malattia comune e altamente contagiosa, provoca nei bambini tosse, difficoltà respiratorie e difficoltà respiratorie. Anche se è doloroso per i giovani genitori, per la maggior parte è benigno. In alcuni casi può essere necessaria una visita al pronto soccorso o addirittura il ricovero in ospedale.
In totale, nella Francia continentale, 4.311 bambini di età inferiore ai due anni si sono recati al pronto soccorso per bronchiolite nella settimana dal 17 al 23 ottobre, con un aumento di quasi la metà rispetto alla settimana precedente. Alla fine più di 1.400 furono ricoverati in ospedale. Il numero dei ricoveri è quindi superiore a quanto normalmente si osserva nel mese di ottobre, confermando per il secondo anno consecutivo uno scenario epidemico precoce. Al suo apice, l’epidemia dell’anno scorso ha visto circa 2.000 ricoveri a settimana.
L’epidemia ha colpito i servizi di emergenza per l’infanzia, ampiamente coinvolti in una crisi legata a condizioni di lavoro insoddisfacenti e carenza di personale. Migliaia di caregiver denunciati questo fine settimana”perdita di significato” per colpa di “Inazione politica irresponsabile“.
Il governo ha risposto annunciando un piano di emergenza da 150 milioni di euro, senza accontentare i manifestanti che consideravano ancora irrisolti i problemi di fondo.
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