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“Non potrei chiedere di più”

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“Non potrei chiedere di più”
Colloquio

Il Milan lo aspetta da 11 anni. Dal canto suo, sono passati dieci anni da quando Olivier Giroud ha vinto un campionato nazionale, da Montpellier nel 2012. Per Europa 1, il 35enne di Grenoble guarda alla lotteria dei campioni italiani, su cosa significa per lombardo ma anche per lui ei suoi compagni di squadra che parlano molto di loro sono francesi. Una grande intervista con una delle più grandi stelle del calcio francese.

Sul titolo dell’eroe: “Solo felicità”

“Dieci anni dopo Montpellier (campione di Francia 2012), è solo felicità. Una bella storia, soprattutto perché il Milan l’aspettava da 11 anni. La festa è stata all’altezza delle aspettative, in tutti questi anni, TIFFUSI”.

Sul suo posto nella storia del Milan: “Siamo lontani dai big milanesi”

“Sulla misura ci sono stati grandissimi giocatori che sono passati dal Milan. Ma è motivo di orgoglio che abbiano contribuito a costruire lo Scudetto 2022, dopo undici anni in cui la nostra maggiore è stata al fianco di uomini come Ibrahimovic, è fantastico. Ci sono ancora momenti incredibili. Abbiamo fatto una grande stagione in L1, premiati per tutti i nostri sforzi e sì, stiamo entrando nella storia del Milan. Per finire bene il lavoro, per scrivere la nostra storia. Oggi lo abbiamo fatto entrando nel leggenda del club. Siamo ancora lontani dai big del Milan, ma è bello essere associati a tutti questi grandi giocatori”.

Sull’importanza di questo titolo di campione italiano: “Siamo tutti molto orgogliosi”.

“Penso che tu ti renda davvero conto dell’impatto che hai avuto a Milano e in Italia sul bus scoperto. Vedi quelle centinaia di migliaia di Tivosi milanesi che lo aspettavano da un po’. Siamo tutti molto orgogliosi di essere tornati all’AC Milan, che è al vertice, è stata una dura lotta fino alla fine e tu ti rendi conto che stai entrando in un club molto grande quando vedi tutta la passione intorno a te e la classe che pervade questo club storico. grandi messaggi di leggende precedenti. Da parte mia, ho avuto la fortuna di avere una “Shiva” (Andrei Shevchenko) che si è congratulata anche con me. Sta entrando in un club molto grande. Cose che scaldano il cuore”.

Sui francesi a Milano: “Lo spogliatoio milanese dall’accento francese”

“Non era tutto scritto quando siamo arrivati ​​con Mike (Mignan) quest’anno. L’obiettivo era qualificarsi alla Champions League, tornare in testa alla classifica. L’obiettivo non era necessariamente ad inizio stagione vincere lo Scudetto: abbiamo preso coscienza dei nostri vantaggi e soprattutto della nostra capacità di mantenere alte prestazioni all’Inter.

In effetti, questo camerino milanese ha un forte accento francese, se così posso dire, con tutto il francese. Ci sono anche altri giocatori che parlano francese, come Frank Casey, Ismael Bennacer e Bleu Touré. Ci sono altri francesi, come Bakayoko. Molti di noi parlano francese, quindi è vero che c’è davvero quella piccola squadra francese, come avveniva all’epoca all’Arsenal. Siamo fortunati ad aver trascorso gran parte della stagione con quattro giocatori francesi in questa squadra ed è per noi motivo di orgoglio”.

Sulla sua stagione: ‘Non potevo davvero sognare di meglio’

“È stata una decisione importante dopo nove anni in Inghilterra, in Premier League, lasciare questo torneo e trovare una sfida che mi soddisfi, che mi convinca a continuare a vincere. È vero che agli italiani piace ricordare che quasi ha firmato diversi club in Italia prima del mio arrivo al Milan. Ma ho detto loro che il destino voleva che firmassi qui ed è come un sogno. Essere lì ed essere pienamente coinvolti in questa bellissima storia, è “enorme”. Fedele a me, è un’altra sfida di cui avevo bisogno che, in più, ha condito lo scudetto. Non avrei potuto sognare meglio, ovviamente”.

Vuole ancora partecipare ai Mondiali in Qatar? : “La mia ultima gara”

“Sì, certo. Sarebbe una bugia dire che non voglio giocare il Mondiale per la terza volta, sicuramente l’ultima. A quel punto avrò 36 anni. E se potrò ancora competere con la mia squadra, sì, spero di continuare ad aiutare la nazionale francese”. Ora non ci siamo ancora. Mancano ancora molti mesi a quel punto. Approfitterò della mia vacanza e mi godrò questo titolo con la mia squadra . Guarda cosa succede.”

Su Kylian Mbappé: “Va bene per la Francia”

“Va bene per la Francia. Va bene per il campionato francese, va bene per il PSG. È una sua scelta, devi rispettarlo. So che fa molto rumore in Francia, in Spagna. Se fa quella scelta, è sicuro è calmo, è in pace. Bene”. Per lui. È felice a Parigi e spero che continui a svilupparsi a questo livello – avanti”.

Sul suo favorito tra Real Madrid e Liverpool: “Sono un pessimo meteorologo”

“Penso che con quello che il Real Madrid ha mostrato nelle partite contro Paris Saint-Germain, poi Chelsea e poi Manchester City, al di là delle proprie capacità, delle proprie qualità in campo, abbiano dimostrato uno straordinario spirito di squadra, di lotta e di fermezza. Hanno ribaltato il situazioni che erano un po’ destinate a fallire, il che è inaspettato. Hanno risorse mentali straordinarie. Immagino che se continueranno a ottenere questo successo e questa ascesi, avranno un vantaggio. Liverpool, sta giocando la finale di Champions League per il terzo tempo in cinque anni. Sono una squadra molto grande che è abituata a questi incontri, quindi sarà una lotta molto serrata. Ma non ho una squadra preferita. Sono un pessimo predittore. “

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