Museo dell’Arte e della Scienza, Singapore espone New Eden: la mitologia della fantascienza trasformata.
Esposizione New Eden: la mitologia della fantascienza trasformata Approfondisce l’intersezione tra fantascienza e filosofie spirituali asiatiche attraverso la pratica creativa di ventiquattro artiste e collettivi donne asiatiche. Affrontando il pregiudizio maschile spesso presente nella fantascienza occidentale – un genere storicamente dominato dagli uomini –New Eden: la mitologia della fantascienza trasformata Rimodella le narrazioni dominanti, abbracciando forme più democratiche di narrazione e creazione artistica. Mettendo intenzionalmente in evidenza artiste e voci femminili più diverse, la mostra invoca un nuovo futuro che rifletta in modo più uniforme l’eterogeneità della società contemporanea.
Negli otto capitoli della mostra viene esplorata la congiunzione tra concetti esistenziali religiosi o spirituali asiatici e idee speculative presenti nella fantascienza occidentale. I vari sistemi di credenze del sud-est asiatico, tra cui buddismo, induismo, taoismo e shintoismo, forniscono terreno fertile per la narrazione creativa e l’esplorazione filosofica. Ad esempio, le idee trovate nelle filosofie orientali – che mettono in discussione l’illusione intrinseca della realtà percepita – risuonano con i romanzi di fantascienza occidentali che esplorano idee come realtà simulate e dimensioni alternative.
La giustapposizione di manufatti storici asiatici, fantascienza cinematografica e opere d’arte contemporanee di Shilpa Gupta evidenzia come la liberazione spirituale, incarnata nel buddismo e nell’induismo, sia uno specchio del concetto fantascientifico del transumanesimo e del caricamento digitale della coscienza umana. Con ecosistemi senzienti e organismi bioingegnerizzati, le opere di The House of Natural Fiber e Chok Si Xuan esplorano l’interconnessione fondamentale di tutti gli esseri viventi e le visioni fantascientifiche di un mondo in cui tecnologia e natura sono perfettamente intrecciate. Questi aspetti paralleli dello Shintoismo, una religione giapponese che si concentra su una profonda connessione con la natura e sulla fede nei “kami” – spiriti che popolano l’ambiente naturale. Gli artisti sudcoreani Moon e Jeon evidenziano le somiglianze tra i concetti fantascientifici di anomalie spaziali simili a wormhole che forniscono viaggi interstellari veloci e la capacità di alterare le distanze e le connessioni tra entità – manipolando il tessuto della realtà stessa – come osservato nella coltivazione spirituale di “ deformazione.” O spazio “pieghevole” che si trova nella filosofia taoista.
Gli artisti Patty Chang e Cao Fei, entrambi noti per i loro stimolanti commenti sociali, attingono al loro lavoro per esaminare il genere, l’urbanistica e il potenziale impatto futuro della tecnologia sulla società. Sputniko! Ann Samat e Su Yu Noi intrecciano letteralmente e figurativamente motivi indigeni asiatici con sensibilità contemporanee, un gesto che destabilizza le narrazioni artistiche tradizionali e richiede un impegno più pluralistico. L’abbraccio della fantascienza al misticismo asiatico e alle filosofie spirituali culmina nel capitolo finale della mostra, in cui il lavoro fondamentale di Mariko Mori, Miku no Inori– Un pezzo che incarna queste complesse intersezioni – posto accanto alle installazioni di Les Paul e Astra Subarak – interroga le strutture sociali e politiche, a volte difficili, della fantascienza.
Artisti dentro New Eden: la mitologia della fantascienza trasformataAttingendo alle proprie tradizioni asiatiche, mettono in discussione ciò che vediamo nel genere fantascientifico e si confrontano con i preconcetti, incoraggiandoci tutti a cercare nuove narrazioni, estetiche e proposte creative.
Gli artisti includono: Morehshin Allahyari (Iran), Cao Fei (Cina), Patty Zhang (USA), Kara Chen (Singapore), Chok Si Chuan (Singapore), Club Atty (Australia), Debbie Deng (Singapore), Fei Yi Ning (Cina) , Shilpa Gupta (India), Etsuko Ichihara (Giappone), Lee Paul (Corea del Sud), Liu Xiaofang (Cina), Chen Liu (Cina), Mariko Mori (Giappone), Moon & Jeon (Corea del Sud), Nap Studio & Architects . (Hong Kong), Nguyen Trinh Thi (Vietnam), PACK (Corea del Sud), Anh Samat (Malesia), Soi Yu Nui (Myanmar), Sputniko! (Giappone), Astraea Subarak (USA), The House of Natural Fiber (Indonesia) e Saya Woolfalk (Giappone).
A cura dell’ArtScience Museum (Jill Chen, Joel Chen, Adrian George e Honor Harger). È possibile trovare ulteriori informazioni Qui.
New Eden: la mitologia della fantascienza trasformata Fa parte di Dove l’arte prende forma Programmi 2024 e Singapore Art Week 2024.
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