Dal prossimo anno scolastico, i cellulari a scuola saranno un lontano ricordo per gli studenti italiani. Il ministro dell’Istruzione nazionale, Giuseppe Valditara, ha firmato mercoledì una circolare in cui menziona disposizioni più severe sull’uso dei cellulari nelle aule delle scuole fino alla fine delle scuole medie. Un divieto che sarà efficace anche a fini didattici.
“Non credo che si possa fare una buona didattica con un telefono cellulare, dagli asili nido alle scuole secondarie”, ha giustificato il ministro durante una conferenza.
“Abituare nuovamente i nostri figli al rapporto con carta e penna”
Basandosi sui risultati dell’UNESCO e dell’OCSE, spiega che i dispositivi elettronici hanno un effetto negativo sulle “prestazioni dei giovani” e sulle loro capacità “di memorizzare, concentrarsi e sviluppare l’immaginazione”.
Il ministro ha anche annunciato un ritorno al “giornale di una volta” per correggere i compiti in formato cartaceo. “Dobbiamo riabituare i nostri figli al rapporto con carta e penna”, ha martellato il ministro italiano. Nel suo discorso viene ribadita anche l’autorevolezza degli insegnanti. “Dobbiamo impedire che i cellulari rubino la voglia di vivere diventando strumenti di dipendenza e trasformando i giovani in persone all’interno di una comunità anziché membri di una comunità”.
In Francia, anche il leader del Raggruppamento Nazionale, Jordan Bardella, aveva espresso a fine giugno la volontà di vietare i telefoni cellulari nelle scuole nel suo futuro programma, invocando “un big bang di autorità”.
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