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‘Ndrangheta, il veleno invisibile della pace svizzera للسلام

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‘Ndrangheta, il veleno invisibile della pace svizzera للسلام
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Discorso di Ginevra

” Solo Dio può giudicarmi “. Questo dito medio di una mafia si è diffuso oltralpe alla giustizia e all’opinione pubblica svizzere, dopo che il Tribunale penale federale di Bellinzona ha annullato la sua estradizione in Italia a causa di una forma di sostituto nella procedura. L’individuo è uscito dall’udienza, ancora in possesso del permesso di soggiorno di lunga durata, che il Canton Ticino gli aveva rilasciato senza clamore.

“Ci si può seriamente chiedere quale sia la catena della complicità, chi paga le tangenti, e chi siano gli intermediari. Perché aumenta l’acquisizione di permessi di soggiorno da parte della mafia latitante”, nota la giornalista investigativa Madeleine Rossi, che ha dedicato un libro, Mafia in Svizzera (Ettinger ed.), sulla conquista del territorio svizzero da parte delle varie armi della criminalità organizzata italiana. Il lavoro si concentra sull’espansione strisciante del fiume ‘Ndrangheta in Calabria, che negli ultimi anni ha ampiamente soppiantato i suoi rivali di Napoli (Camorra) e Sicilia (Cosa Nostra).

Leggi l’intervista: “In tutti i continenti la mafia calabrese è l’unica, e per molto tempo l’Europa l’ha sottovalutata”

Il decennio dei crimini internazionali

A gennaio, a Lamezia Terme, in Calabria, si è aperto il processo a Maxi denominato “Rinascita-Scott”, in un tribunale simile a una piroga costruita per l’occasione. La mafia calabrese doveva essere quello che fu il Gran Processo di Palermo 1986-87 a Cosa Nostra. Vale la pena ricordare le parole di Nicola Gratteri, Procura della Repubblica di Catanzaro: “ [La ’Ndrangheta] Non è più una mafia che fa rapimenti, ma una holding criminale internazionale. ”

La maggior parte degli accusati è stata arrestata durante i raid della polizia nel dicembre 2019 in Italia, Germania, Svizzera e Bulgaria. Il ventaglio di delitti e delitti di cui sono accusati è molto completo: associazione mafiosa, omicidio, traffico di droga, armi, corruzione, estorsioni, usura, abuso di potere, occultamento, riciclaggio e anche reati penali. In Calabria la mafia si è infiltrata in quasi tutti i settori della vita pubblica, municipi, ospedali, cimiteri e… tribunali. Le autorità stimano in 150 il numero delle famiglie della ‘ndrangheta e almeno 6.000 tra individui e partner in Calabria, a cui si aggiungono migliaia in altre parti del mondo, tra cui il Sud America e New York. Il giro d’affari annuo di questa multinazionale criminale: 50 miliardi di euro, secondo il pm Gratteri.

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