Il Gruppo MSC e la Fondazione MSC hanno deciso di unire le forze per sostenere le vittime del devastante terremoto che si è verificato in Turchia e in Siria il 6 febbraio.
L’azienda sta lavorando a stretto contatto con le autorità turche, il Ministero degli Affari Esteri italiano e il Vaticano per trasportare beni di prima necessità nelle aree colpite.
La MSC Aurelia, abitualmente utilizzata come traghetto passeggeri e veicoli, ha lasciato il porto di Napoli il 16 febbraio per il porto di Iskenderun (Iskenderun). A bordo ci sono generi di prima necessità e primo soccorso raccolti dal Gruppo MSC e dalla Fondazione MSC, in collaborazione con la Fondazione Rava.
La spedizione comprende 60 pallet di forniture mediche, cibo, kit per l’igiene, vestiti caldi e coperte, oltre a giocattoli e matite per bambini. Altre 50 scatole di magliette termiche vengono trasportate per conto del Vaticano.
Una volta a destinazione, MSC Aurelia sarà convertita in alloggi di emergenza, fornendo alle comunità colpite più di 1.000 posti letto e spazi ricreativi, tra cui un ristorante e un cinema, nonché luoghi di intrattenimento per bambini e videogiochi.
Inoltre, grazie alla collaborazione tra la Fondazione MSC e l’UNHCR, altri 100 container con materiale di pronto soccorso (tra cui coperte, materassi, sacchi a pelo, utensili e lampade) stanno partendo dalla Giordania via Haifa e saranno trasportati a Gaziantep e nelle altre città più colpite. terremoto.
Le forniture saranno disponibili per i soccorritori già sul posto per fornire assistenza ai sopravvissuti.
MSC Aurelia ha anche allestito un sistema di alloggi temporanei nel porto di Iskenderun utilizzando container vuoti per fornire alloggio a 300 dipendenti del Gruppo MSC e alle loro famiglie che purtroppo hanno perso la casa durante il terremoto.
MSC Aurelia ha inoltre organizzato la distribuzione di cibo, bevande e materiali per soddisfare i bisogni primari.
Il Gruppo MSC, in collaborazione con il Ministero dell’Interno turco, sta trasportando migliaia di container vuoti che fungeranno da rifugi temporanei per i sopravvissuti in quattro delle province più colpite della Turchia: Adiyaman, Gaziantep, Hatay e Kahramanmaraş.