primario
- L’indagine è stata condotta su 3.579 adulti con malattia di Parkinson, inclusi 3.087 pazienti e 492 operatori sanitari.
- Il 30% dei pazienti intervistati presentava disabilità percettive.
Il morbo di Parkinson è la seconda causa di insufficienza motoria dopo l’ictus. Tuttavia, il 70% delle persone che hanno questa condizione neurodegenerativa da più di dieci anni non beneficiano del riconoscimento di una disabilità. Lo rivela un sondaggio condotto da Opinionway dell’Associazione dei malati di Parkinson in Francia, presentato il 24 marzo in una conferenza stampa.
“Se questo riconoscimento non è necessario nei primi anni di malattia, la natura neurodegenerativa della patologia porta necessariamente a una perdita di autonomia a lungo termine”, Assemblea ha detto. Secondo Frans Parkinson, sono cinque i fattori che possono spiegare questa mancanza di riconoscimento, senza alcuna giustificazione.
1/ Il limite di età per il riconoscimento dell’invalidità
L’associazione specifica che il limite di età di 60 anni esclude immediatamente gli adulti diagnosticati dopo i 60 anni. “Quest’ultimo non potrà più ottenere lo status di disabile concesso dal Dipartimento delle Persone con Disabilità. Si parla poi della perdita di autonomia legata alla vecchiaia, mentre l’insorgere della disabilità non è in alcun modo correlata alla l’età della persona, Possiamo leggere il sondaggio?
2 / Non organizzare le procedure
L’indagine rivela che la natura evolutiva della perdita di autonomia preclude qualsiasi regolamentazione delle azioni. A differenza della disabilità associata a ictus, incidente stradale o condizione del neurosviluppo che si manifesta immediatamente, l’insorgenza della disabilità associata al morbo di Parkinson è graduale ma anche casuale, a seconda dell’efficacia dei trattamenti o del grado di danno della malattia.
3/ La complessità delle procedure amministrative
Le procedure per far valere i diritti dei pazienti con questa condizione neurodegenerativa sono amministrativamente complesse. Secondo l’associazione, i pazienti non hanno necessariamente standard nel campo della disabilità e della medicina sociale in generale.
4 / Negazione della malattia da parte dei pazienti
“C’è una forma di rifiuto in alcuni pazienti, poiché per loro accettare una disabilità equivale a una forma di rinuncia alla lotta contro la malattia. Questo impedisce loro di avviare le lunghe procedure amministrative che sono spesso necessarie per riconoscere la malattia. Inabilità”.spiega Francesca Parkinson.
5/ Pratiche diverse da un reparto all’altro
L’indagine identifica che le pratiche domestiche dipartimentali per le persone con disabilità possono variare da dipartimento a dipartimento. Il risultato: molti ricorrenti hanno difficoltà a far valere i propri diritti con questa organizzazione, a seconda di dove risiedono.
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