Sei giorni dopo la sconfitta degli All Blacks, un XV francese ampiamente riformato ha raggiunto l’obiettivo principale con una vittoria sull’Uruguay come previsto giovedì (27-12), ma non è stata convincente in termini di forma.
Di fronte alla modesta squadra “Tyros”, la diciassettesima nazione al mondo, tutti si aspettavano una grande vittoria con vantaggio offensivo. Purtroppo dovremo accontentarci delle tre visite in porta di Antoine Hastoy (11), del tallonatore Beto Mufaka (56) e dell’esterno Luis Bel-Bear (73).
L’allenatore Fabien Galthier non dovrebbe essere contento della prestazione estremamente caotica della sua squadra (13 perdite di palla), che era in vantaggio solo 13-5 all’intervallo. Vista questa prestazione, il Blue Team potrebbe avere meno spessore del previsto.
E ancora, sarebbe potuto andare peggio se il cartellino giallo del secondo fila Roman Taofenoa per un contrasto alto (27esimo) fosse stato di un colore diverso o se il tentativo del centrocampista uruguaiano Andres Villaseca non fosse stato annullato (33esimo).
Fabien Galthier ha dichiarato: “L’importante è vincere. Questo è quello che dico ai giocatori: vinciamo la partita. Non siamo qui per fingere. Non siamo qui per presentare versioni pulite. La nostra ambizione è vincere le partite”. .
Sono stati precisi nella conquista, negli incontri (9/13) così come nei toccamenti (9/8), e ai Tricolores è mancato il realismo e l’intensità per affrontare la “garra charrua”, lo spirito di resistenza in Uruguay.
Hanno anche commesso troppi falli, subendo quindici rigori (rispetto ai soli quattro contro gli All Blacks). “È enorme, è inaccettabile anche a livello internazionale, ed è una fortuna che abbiamo vinto questa partita su molti rigori”, ha detto con rabbia Cameron Walke dalla seconda linea.
Blues della fuga precipitosa
Di fronte al coraggio della squadra sudamericana, il XV francese ha incontrato le peggiori difficoltà nell’imporre il suo stile di gioco, come questo disastroso inizio di partita, seguito da un tentativo dell’esterno Nicolas Freitas (sesto), che gioca a Vannes, nel professionista. D2.
Come nel caso della Nuova Zelanda, le fluttuazioni nella concentrazione avrebbero potuto costare caro. Per loro fortuna, anche nelle avversità, questi Azzurri non hanno dubbi.
Nelle difficoltà, hanno fatto affidamento sulla loro individualità per districarsi dalla trappola tesa loro dagli avversari: le posizioni di Arthur Vincent e Joram Moivana sono state nuovamente dominanti (venti contrasti in totale) anche se il loro contributo offensivo è stato scarso. Terza linea Sekou Makalu (altezza 103 metri, 8 contrasti), che meritava di vedere il suo tiro frenato al termine della sua folle corsa (76), è stato uno dei rari a sopravvivere.
Tra i punti positivi c’è che nessun altro infortunato si è recato nella clinica francese, il che solleva dal mal di testa il tecnico Fabien Galtier, in attesa del recupero del centrocampista Jonathan Dante, che giocherà contro la Namibia (21 settembre), mentre Cyril Bailly attende il partita contro la Namibia. Italia (6 ottobre), ovvero il tallonatore Julien Marchand, che dovrebbe tornare ai quarti di finale.
Un trimestre complicato
E questa è una buona notizia perché il XV francese attende i quarti di finale e uno shock dantesco contro i demoni del girone B: i campioni del mondo del Sud Africa o gli irlandesi n. 1 del mondo, e anche gli scozzesi, la squadra che ha battuto i Blues di Fabien Galtier. Di più.
Intanto bisognerà correggere la situazione nelle ultime due partite della fase a gironi, contro la Namibia e poi contro l’Italia.
“C’è tanta frustrazione, avremmo voluto fare un’altra prestazione. Affrontavamo una squadra con tanta voglia. Abbiamo commesso un piccolo errore tra il pubblico, sapevamo di avere il controllo ma non abbiamo avuto pazienza” abbastanza”, si è lamentato ancora una volta Cameron Walkey.
L’Uruguay, che ha vinto solo tre partite in cinque presenze ai Mondiali, ha mostrato i suoi progressi. Dopo aver sconvolto Al-Fajdi (30-27) nel 2019, durante l’edizione giapponese, i Teros hanno dimostrato di dover fare i conti e che il loro obiettivo di battere italiani e namibiani non sembra fantascienza.
Questa prima opposizione ufficiale tra francesi e uruguaiani non passerà alla storia. In ogni caso, la cosa principale è certa: silenzio, i Blues si avviano verso i quarti di finale, come ha confermato Antoine Hastoy in apertura: “Ci aggrapperemo alla vittoria e torneremo al lavoro”.
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