Il Ministro degli Esteri e Vice Primo Ministro italiano Antonio Tajani ha concluso alla fine della scorsa settimana una visita ufficiale di due giorni in Libano, durante la quale ha rinnovato il sostegno del suo Paese al Libano, che si traduce in aiuti militari e sociali. Nel corso di successivi incontri con il primo ministro dimissionario Najib Mikati, il presidente del Parlamento Nabih Berri e il ministro della Difesa uscente, il diplomatico italiano ha trasmesso un messaggio alle autorità politiche e istituzionali libanesi, in cui ha ricordato l’impegno di Roma per un Libano stabile. Tajani ha sottolineato la necessità che i leader libanesi accelerino il processo di elezione di un presidente e di formazione di un nuovo governo per attuare il programma di riforme richiesto dalla comunità internazionale. Riteneva che le relazioni economiche bilaterali tra Libano e Italia ne sarebbero state rafforzate. Ha inoltre annunciato che le delegazioni italiane visiteranno presto il Libano con l’obiettivo di rafforzare le partnership industriali e commerciali bilaterali.

È stato ricevuto anche dal Ministro italiano, Comandante in Capo dell’Esercito, Generale Joseph Aoun. Il diplomatico ha ribadito l’importanza della presenza dei caschi blu italiani tra le forze che compongono UNIFIL, che, secondo lui, contribuisce a rafforzare i rapporti tra Libano e Italia. Ha notato che questo sostegno è particolarmente evidente attraverso il lavoro della Missione Militare Bilaterale Italiana (MIBIL) in Libano.

Il ministro italiano ha anche visitato le due basi italiane UNIFIL a Quarantine (Beirut) e Shamaa (Libano meridionale), che monitorano costantemente il mantenimento della pace in Libano.


Questa visita è stata l’occasione per Antonio Tajani per ribadire che “l’Italia è al fianco del Libano in queste difficili circostanze che sta attraversando”, ricordando “l’importanza delle storiche relazioni italo-libanesi”. Ha sottolineato che l’Italia “rimane sempre pronta a sostenere il Libano”, fornendogli l’assistenza necessaria per uscire dalla crisi, e “a rafforzare la cooperazione tra gli eserciti dei due Paesi”.

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