Il primo ministro Najib Mikati è tornato a Beirut questa sera, sabato, dopo una breve visita a Roma, durante la quale ha avuto colloqui con papa Francesco in Vaticano e il primo ministro italiano Giorgia Meloni.
In un’intervista al quotidiano italiano La RepubblicaMikati ha confermato in particolare di aver discusso con il Presidente del Consiglio italiano il tema dell’immigrazione clandestina, “che costituisce un problema sia per il Libano che per l’Italia”. “Ho chiesto al capo del governo, Giorgia Meloni, di organizzare una tavola rotonda su questo tema affinché tutti i Paesi interessati possano avanzare proposte che possano risolvere una volta per tutte questo problema”.
In questo piano, Mikati ha indicato che il 15 giugno si terrà a Bruxelles un incontro europeo per lavorare sul dossier dei rifugiati. “Ci auguriamo che questo incontro possa affrontare il tema dell’immigrazione clandestina”, ha dichiarato il presidente del Consiglio. In risposta a una domanda sui non libanesi che viaggiano illegalmente via mare verso l’Europa dalle coste libanesi, in particolare verso l’Italia, Mikati ha detto: “Il problema non è legato ai libanesi che possono ottenere i visti. Il problema si pone a livello di i non libanesi – i libanesi che si trovano in Libano senza documenti e ricorrono ai contrabbandieri, e organizzare partenze segrete è diventata un’attività commerciale, e noi, come paesi interessati, dobbiamo lavorare insieme per porre fine a questo fenomeno per per preservare la nostra gente e i nostri vicini.
Il presidente del Consiglio uscente ha anche reso omaggio al capo del governo italiano. “Vorrei esprimere il mio apprezzamento per il duro lavoro della signora Meloni per rafforzare l’economia italiana ed espandere le relazioni italiane in Oriente e Occidente. Ha anche rinnovato il nostro apprezzamento per il continuo sostegno dell’Italia in Libano, in particolare in termini di ruolo dell’Italia in UNIFIL e il suo contributo ai progetti di sviluppo nelle aree in cui il battaglione è schierato e ha rinnovato il nostro apprezzamento per l’importanza dell’assistenza che l’Italia presta all’esercito libanese.
Riguardo al recente accordo tra Arabia Saudita e Iran, Mikati ha detto: “Questo accordo è un passo importante, ma credo che la priorità in questa fase sia la pace nello Yemen. Altri dossier, compreso il Libano, arriveranno più avanti. Ma per il Libano”. Preoccupato, ci deve essere un dialogo interno senza influenze esterne.
In risposta a una domanda sull’indagine relativa all’attentato del 4 agosto nel porto di Beirut, Mikati ha sottolineato l’esistenza di un tribunale speciale per “giudicare capi e membri del governo”. Mikati ha concluso: “Il giudice istruttore (Tariq Bitar) vuole trattare tutti allo stesso modo, ma la legislazione non prevede un simile approccio”.
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