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Migrazione ed economia sono nella lista della visita di Luigi Di Maio in Libia

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Migrazione ed economia sono nella lista della visita di Luigi Di Maio in Libia

Domenica, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha parlato del tema dell’immigrazione e della ripresa della cooperazione economica tra i due paesi vicini durante un incontro a Tripoli con il capo del governo libico ad interim, Abdel Hamid Dabaiba, pochi giorni dopo l’assunzione del nuovo governo. i suoi doveri. In Libia, responsabile di guidare la transizione fino alle elezioni di dicembre.

Secondo il governo di Dabaiba, entrato ufficialmente in carica lunedì, le due parti “hanno discusso della cooperazione e di questioni di interesse comune, la prima delle quali è l’immigrazione”. La Libia è un importante punto di transito per decine di migliaia di migranti che ogni anno cercano di raggiungere illegalmente l’Italia attraverso il Mediterraneo. “Oltre alla questione dei flussi migratori, dichiaro che è necessario per noi rilanciare la cooperazione economica tra i nostri due Paesi e aver affermato l’impegno dell’Italia a sostenere il processo di pace e sicurezza in Libia”, ha poi scritto su Instagram Sig. Di Maio. “L’Italia e la Libia condividono importanti interessi geostrategici”, ha aggiunto.

Secondo il suo ministero, il premier libico ha discusso con Claudio Descalzi, capo del colosso petrolifero italiano Eni, “modi per rafforzare la cooperazione nel campo delle energie rinnovabili”. Lo ha anche invitato a “investire nei settori della sanità, dell’istruzione e dell’elettricità”, poiché considera quest’ultima “una priorità assoluta per la Libia”, che soffre quotidianamente di interruzioni di corrente.
Da parte sua, il gruppo italiano, nato nel Paese ricco di petrolio dal 1959, ha annunciato in un comunicato che “continuerà a svolgere un ruolo di primo piano nella produzione di gas grazie ai nuovi progetti di sviluppo marittimo”.

Luigi Di Maio è il primo funzionario europeo a visitare la Libia dalla formazione del nuovo governo di transizione. Il presidente tunisino Kais Saied ha compiuto mercoledì una visita di stato in Libia, a testimonianza della debolezza politica di questo paese nordafricano.

La Libia sta cercando di districarsi da un decennio di conflitto, dalla caduta della dittatura di Muammar Gheddafi nel 2011, in un’anarchia segnata negli ultimi anni dalla presenza di forze concorrenti, a Tripoli (ovest) e Cirenaica (est). Il nuovo ramo esecutivo, che permetterebbe di chiudere questo capitolo di divisioni, è nato dall’operazione ONU lanciata a novembre a Tunisi ed entrata in orbita a febbraio a Ginevra, prima di un “storico” voto di fiducia in Parlamento all’inizio di questo anno il mese. . Dovrebbe guidare la transizione fino alle elezioni previste per il 24 dicembre.

Domenica, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha parlato del tema dell’immigrazione e della ripresa della cooperazione economica tra i due paesi vicini durante un incontro a Tripoli con il capo ad interim del governo libico, Abdel Hamid Dabaiba. Questa visita arriva pochi giorni dopo l’assunzione di un nuovo governo in Libia, responsabile di …

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