Il siciliano Matteo Messina Denaro, il mafioso più ricercato d’Italia, è stato arrestato a Palermo, ha annunciato lunedì 16 gennaio il generale dei carabinieri italiani, Pasquale Angelosanto. Era ricercato da trent’anni.
“Oggi, 16 gennaio, i Carabinieri (…) arrestato latitante Matteo Messina Denaro all’interno di una struttura sanitaria di Palermo, dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche”disse il generale della gendarmeria italiana all’agenzia di stampa Agenzia Giornalistica Italia (AGI).
Secondo le agenzie di stampa italiane, Matteo Messina Denaro si trovava nella clinica di La Maddalena dove era ricoverato, sotto falso nome, per un tumore al colon. Un video dei carabinieri mostra un uomo debilitato, vestito pesantemente e circondato da due carabinieri, che sale su un veicolo.
Secondo le persone presenti alla clinica e citate dai media, i carabinieri pesantemente armati appartenenti all’unità d’élite Raggruppamento operativo speciale (ROS) hanno effettuato l’arresto.
Il latitante, latitante dal 1993, avrebbe – da allora la morte di Bernardo Provenzano nel 2016 e dal padrino dei padrini, Salvatore Riina, nel 2017 – è diventato il capo di Cosa Nostra, la mafia siciliana. Matteo Messina Denaro, detto “u Siccu” (“il magro”, in siciliano) o “Diabolik”, compariva nel 2010 nella lista dei dieci latitanti più ricercati stilata da la rivista Forbes.
Arrestato in una clinica
Salutato il capo del governo italiano, Giorgia Meloni “una grande vittoria dello Stato, che dimostra di non arrendersi alla mafia”. “Prima o poi, anche i più grandi criminali in fuga vengono arrestati”reagito il suo vicepremier, Matteo Salvini. Il presidente italiano Sergio Mattarella, il cui fratello Piersanti, allora presidente della regione siciliana, fu ucciso nel gennaio 1980 dalla mafia, “ha espresso le sue congratulazioni” alle forze dell’ordine.
Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia. All’indomani dell’anniversario… https://t.co/Sk6Yjju8Tt
Il signor Denaro, nato nell’aprile del 1962 vicino a Trapani in Sicilia, era in cima alla lista del Ministero dell’Interno italiano dei sei criminali più ricercati del paese. Ex grilletto di Cosa Nostra, descritto come un grande amante di abiti e automobili di lusso, era stato condannato in contumacia all’ergastolo per omicidio.
Da molti anni centinaia di poliziotti e carabinieri partecipano alla caccia al latitante, la cui unica foto conosciuta risale ai primi anni ’90. La polizia italiana ha moltiplicato gli arresti e i sequestri di beni appartenenti al suo entourage a partire dagli anni 2000, in una strategia di isolamento che ha impiegato quasi vent’anni a dare i suoi frutti, vista l’ampia rete di supporto di Matteo Messina Denaro.
Una delle ultime figure della mafia siciliana
Il suo arresto arriva simbolicamente all’indomani del trentesimo anniversario dell’arresto di Totò Riina, soprannominato “la Belva” (“la bestia”), che aveva regnato il terrore per vent’anni all’interno di Cosa Nostra, di cui aveva preso il controllo dagli anni ’70.
Matteo Messina Denaro è una delle ultime grandi figure di Cosa Nostra, organizzazione largamente decimata dalle incessanti operazioni dello Stato dopo gli assassinii nel 1992 dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel dicembre 2018 la polizia italiana ha arrestato diverse decine di mafiosi siciliani, tra cui Settimo Mineo, allora gioielliere di 80 anni, capo del distretto di Pagliarelli (vicino a Palermo), considerato dalla giustizia il nuovo padrino della mafia palermitana .
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Soprannominato “zio Settimo” (” zio Settimo »), è stato eletto nel maggio 2018 per succedere a Totò Riina, morto in carcere nel 2017, nel corso di una riunione segreta della Coupole, una commissione di capi mafia il cui compito è vigilare sul rispetto delle regole di Cosa Nostra e dirimere le controversie tra famiglie.