L’esercito ucraino ha annunciato di aver “colpito con successo” un sistema di difesa aerea russo nella penisola di Crimea annessa nella notte tra domenica e lunedì.
Il Centro di comunicazione strategica dell’esercito ucraino ha dichiarato sull’app Telegram, senza ulteriori dettagli: “Le forze armate ucraine sono riuscite a colpire una posizione strategica del sistema di difesa aerea sulla costa occidentale della penisola di Crimea”.
Le autorità russe non hanno commentato la questione, ma il canale Rebar su Telegram, vicino all’esercito russo e seguito da oltre 1,2 milioni di persone, ha riferito di un “attacco congiunto” di Kiev contro la penisola ucraina, che la Russia ha annesso nel 2014.
Secondo questo canale, le forze ucraine hanno lanciato due missili americani ATACMS (Army Tactical Missile System) nelle vicinanze del villaggio di Olenivka, situato a Capo Tarkhankut (a ovest della penisola di Crimea). Rebar ha confermato che i tentativi russi di abbattere i missili sono falliti, ma l’attacco non ha causato danni gravi.
Poco dopo, tre droni della Marina ucraina sono stati avvistati al largo della costa di Sebastopoli, il porto della flotta russa del Mar Nero in Crimea, ha riferito lo stesso canale confermando la distruzione di due di essi.
L’Ucraina ha intensificato i suoi attacchi contro il territorio occupato dalle forze di Mosca e contro il territorio russo, sullo sfondo di un lento contrattacco lanciato da Kiev all’inizio di giugno.
La Crimea è regolarmente presa di mira perché è la base posteriore della flotta russa del Mar Nero e la principale via di rifornimento per le forze russe che occupano l’Ucraina meridionale e orientale.
L’Ucraina ha annunciato a metà ottobre di aver utilizzato con successo per la prima volta i missili ATACMS con una gittata fino a 165 chilometri, che gli Stati Uniti le avevano consegnato in completo segreto.
Kiev richiede queste armi da mesi per poter distruggere le retrovie e i rifornimenti russi da lontano nell’Ucraina meridionale e orientale, dando così maggiori possibilità di successo al contrattacco in corso per liberare i territori occupati.
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